Luciano Moggi e fu subito applauso da parte della dirigenza bianconera nuova di zecca. Nuova ma, come ha detto qualcun altro in altro contesto, "le radici non gelano". E quando Luciano Moggi ha detto che alla Juventus sono gli altri che hanno rubato dalle radici è sgorgato l'applauso. Applauso di cure e applauso di intelletto e volontà. Lo stesso applauso che viene fuori in ogni "juve" d'Italia. Ovunque nella nostra società c'è una "juve" che si sente vittima , frodata, perseguitata. Tanto più vittima frodata e perseguitata se accusata di aver frodato.
La propria frode è legittima difesa dall'ostilità altrui, la propria frode è esperta navigazione nel mare delle regole, la propria frode è sempre indimostrabile se non come accanimento altrui, la propria frode è sempre in fondo comprensibile attività e abilità di sopravvivenza. Per questo Luciano Moggi sarà sempre applaudito dalla Juventus e per la stessa ragione tutti i Luciano Moggi di ogni "juve" d'Italia, sono sempre applauditi dai rispettivi mestieri, corporazioni, sindacati, lobby, clan, associazioni e...forze sociali.
Secondo canone etico sociale di stragrande maggioranza la vera e sostanziale differenza non è tra chi ci prova e chi si astiene dal provarci. La vera differenza è tra chi ce la fa ad aggirare, piegare, saltare regole a vantaggio della collettività, e chi non ce la fa. Provarci è non solo lecito e abituale ma anche in qualche modo dovuto ed encomiabile, almeno all'interno del clan di appartenenza. Di solito le regole a vantaggio della collettività hanno la caratteristica di non essere a misura, pieghevole peraltro, della propria famiglia, associazione, mestiere, sindacato, professione, lobby, azienda...Quindi chi si ingegna a tenerle lontane, sfidarle, renderle impotenti e invise fa per la sua famiglia, associazione, mestiere, lobby, sindacato, parte, partito, azienda ciò che deve.
Attività percepita come doverosa autodifesa dalle regole che son sempre altrui. Chi pratica e guida questa attività di autodifesa merita sempre riconoscimento se non omaggio. C'è un Luciano Moggi ei cuori di ogni "juve" d'Italia e ovviamente il calcio e la Juventus sono insieme esempio e metafora dell'intera nazione (per dirla con la Meloni). Chi ci prova a fregare le regole messe lì dal nemico prossimo ad ostacolare la propria "realizzazione" è e resta sempre per la "famiglia" di appartenenza un combattente che ha lottato per le ragioni della "famiglia". Quindi che al suo apparire si levi l'applauso per chi "ha combattuto per noi".
Un esempio, l'ultimo dalla cronaca, della totale dominanza del supremo valore del provaci a fregare le regole, provaci e ti sarà dato...L'esempio è Madame, quella che canta, che insieme ad altri con tutta probabilità ha fatto finta di vaccinarsi. Certificato di vaccinazione quando serviva per lavorare e andare in giro ma vaccinazione finta. Se è andata così Madame ha provato ad aggirare le regole e a fregare il prossimo suo. Ma no c'è in giro gran biasimo, tanto meno sanzione sociale per chi prova a fregare il prossimo in nome e per conto del proprio prioritario Io. Basta chiamare il prossimo "Stato" e il proprio Io "libertà". Madame che forse ha provato a fare danno alla salute collettiva (questo vuol dire simulare di essere vaccinati) canterà libera e bella e forse anche circondata da sopravvenuta aureola da vittima in Concertoni e Festivaloni da mano pubblica organizzati e finanziariamente sostenuti.
In nome del principio di non colpevolezza fino a processo e sentenza. Come no...Ponzio Pilato sarebbe orgoglioso della soluzione adottata. Ma non di una sentenza avremmo bisogno ma di una riposta. Risposta alla domanda: sei vaccinata per davvero o no? Amadeus questa domanda a Madame l'ha fatta? Temiamo di no. E temiamo non l'abbia fatta questa domanda sia perché la risposta non interessi davvero sia perché in ogni "juve d'Italia", ovviamente anche quelle canore televisive, sempre sia pronto un applauso per il Moggi di riferimento e famiglia.