Stand Gente d'Italia

Tempo di bilanci, ma anche di ricordi. Nella carriera di ogni persona, ce ne sono tanti, brutti ma anche tanti belli e indimenticabili che fanno parte della carriera stessa.....e sono i riconoscimenti. 

Ricordo nel 2005, quando l'Ambasciatore d'Italia in Argentina Roberto Nigido che, dopo il suo passaggio per Buenos Aires fu Consigliere personale del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mi chiamó telefonicamente e mi disse: "Caro Stefano, su suggerimento dell'Addetto Culturale Fiorella Piras, ho deciso di proporti come Cavaliere della Repubblica per l'anno in corso.....non ti puoi negare!".

Fu tutta una sorpresa e gli risposi: "Ma perché dovrei meritare questo riconoscimento?". E lui rispose: "....con la tua grande quantità di servizi fatti su RAI International (ancora si chiamava cosí), hai visibilizzato nel mondo la comunità italiana più grande del mondo, la nostra comunità italiana in Argentina....e te lo meriti". 

Poi mi spiegó che non era facile, perché risiedevo in Uruguay e si domandava perché non mi aveva mai decorato un Ambasciatore d'Italia a Montevideo. In quell'epoca, andavo in Argentina per lavoro, almeno due volte al mese. Visitavo Buenos Aires, Cordoba, Mendoza, Rosario e tanti altri posti, per raccontare storie di italiani o visite di politici e imprenditori italiani da quelle parti. Mi disse Nigido che, per ricevere la decorazione, dovevo fissare una residenza in Argentina. Si offrirono almeno 10 amici italiani in Argentina per darmi appunto un indirizzo e fissare una residenza. E cosí fu! Dopo qualche mese, l'Ambasciatore mi invitó nella splendida residenza di Buenos Aires e, alla presenza di Senatori, Deputati e persino ministri argentini e italiani, fui decorato con il Cavalierato della Stella della Solidarietá, siglato dalle firme del Presidente Ciampi e il Ministro degli Esteri Fini. Era la mia prima decorazione, ma, di soddisfazioni, per fortuna, ce ne furono altre. 

Per me, l'altra grande soddisfazione della mia carriera come giornalista, me la diede GENTE D'ITALIA, il suo Direttore Domenico Porpiglia e, niente meno che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, quando giunse a Montevideo, nella Casa degli Italiani e alla presenza di autorità italiane, uruguaiane e 500 connazionali, premió i giornalisti del nostro quotidiano. Quando mi diede in mano una targa ricordo il Presidente Mattarella, gli dissi piano piano: "Presidente non merito questo".....e lui mi disse all'orecchio: "Certo che lo merita Cav. Casini, lo merita perché fa parte di una famiglia come GENTE D'ITALIA, il giornale fondato da un amico che ha fiducia in lei". 

Il cuore mi esplose! Perché si trattava del riconoscimento di un Capo dello Stato, dato in mano, in presenza di tanti connazionali, per i quali ho lavorato come giornalista dall'anno 1968, con amore e dedicazione. 

E come mi ha detto all'orecchio Sergio Mattarella, faccio parte di una famiglia, la famiglia di GENTE D'ITALIA, un giornale che, anche se qualcuno dice malignamente che divide la nostra collettività, è per me e milioni di italiani (almeno per 80.000 al mese) un mezzo stampa che informa, che cita le fonti, che lavora con la serietà e la disciplina che, ogni giorno, ci raccomanda il nostro Direttore, al quale devo molto, non soltanto per la sua amicizia, ma anche per avermi insegnato tante cose.

Sta finendo il 2022, é il momento di bilanci e per noi di GENTE D'ITALIA i bilanci sono estremamente positivi, aldilá del fatto che, qualcuno non nato in Italia, cerca di ignorare il nostro lavoro, la nostra coerenza, le nostre notizie e i nostri sacrifici. E fa di tutto per farci tacere...ma non ci riuscirà parola di Stefano Casini!

GRAZIE GENTE D'ITALIA