Dal deserto dello Stadium a quello d'Arabia. In sedici mesi la vita di Ronaldo è cambiata profondamente. Tanto è passato da quella precipitosa fuga dalla Juventus all'approdo ai sauditi dell'Al Nassr, che lo ricopriranno d'oro - tra ingaggio, premi, bonus e l'incarico di vedette della candidatura dell'Arabia a ospitare i Mondiali 2030 si parla di 200 milioni di euro all'anno - ma che, di fatto, lo hanno definitivamente tagliato fuori dal calcio che conta.
L'ultima volta che l'asso portoghese ha giocato nell'impianto bianconero c'erano ancora le restrizioni per il Covid. Era la primavera del 2021, zero spettatori sugli spalti, sembra passata una vita. Qualche mese dopo, all'epilogo di un'estate di dubbi, titubanze e perplessità, la partenza per Manchester, focolaio di nuovi guai e polemiche. Una stagione e mezza di litigi e musi lunghi, con Rangnick prima e Ten Hag poi, prima del burrascoso divorzio proprio all'alba del Mondiale.
Che è stata fonte di nuove amarezze per Cr7. Le frizioni col Ct Santos, il posto da titolare perso, l'eliminazione ai quarti col Marocco mentre il "rivale" Messi trionfava con la sua Argentina. A Riyad l'esilio dorato, dopo che in Europa non lo voleva più nessuno. La Juve, nel frattempo, senza Ronaldo è andata avanti adagio. Quarto posto l'anno scorso, la promettente risalita quest'anno, dopo un avvio difficile.
C'eravamo tanto amati, ma adesso sono gli stracci a volare tra la Signora e il divin Cristiano. Potrebbero infatti ritrovarsi, la Juventus e Ronaldo, in un'aula di tribunale a litigare su una carta che potrebbe portare una nuova pioggia di milioni all'asso portoghese e nuovi guai alla Juve. In sedici mesi ne sono successe cose. E chissà quante potrebbero accadere in futuro.