Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, ha parlato in un'intervista a Libero della manovra finanziaria e di altri temi, da quello legato ai migranti all'inchiesta sul Qatar che ha coinvolto il Parlamento europeo.
"Alla manovra do una sufficienza piena e anche qualcosa in più - le parole di Berlusconi -. Eravamo in una fase di rodaggio e non si poteva fare di più. Probabilmente dovremo mettere a punto un metodo di lavoro più collegiale, evitando di scaricare tensioni sul lavoro parlamentare".
Sugli obiettivi futuri: "Ritengo validi e necessari elementi come la flat tax, l'abolizione delle autorizzazioni preventive, la totale defiscalizzazione e decontribuzione per le nuove assunzioni dei giovani e l'aumento delle pensioni. Senza dimenticare una riforma della giustizia in senso garantista".
Questo invece l'auspicio del presidente di Forza Italia in vista del nuovo anno: "Il 2023 sarà sicuramente un anno di duro lavoro, nel quale però non mancherà qualche segnale di speranza. Vogliamo che sia l'anno della ripresa, pur rimanendo preoccupati per lo scenario internazionale che vede la guerra in Ucraina e l'incubo Covid dalla Cina".
Berlusconi ha poi parlato del comportamento della Francia sulla questione migranti: "Il loro atteggiamento è stato profondamente sbagliato e ingeneroso nei nostri confronti. Il nostro governo ha fatto bene a farlo notare. Io non l'ho mai fatto neppure in occasione di gravi errori all'epoca, come ad esempio in Libia, le cui conseguenze le paghiamo tutt'oggi".
Infine, una battuta sull'inchiesta che coinvolge il Parlamento europeo e il Qatar: "Continuo a credere nella presunzione di innocenza fino a condanna definitiva, ma c'è un dato politico molto grave. Difendere e promuovere gli interessi di un Paese come il Qatar, pericolosamente legato all'Iran, sarebbe scandaloso anche se non fosse stato commesso alcun reato".