Gente d'Italia

Bunker nerazzurro a San Siro

di Mimmo Carratelli
 
Cinquanta giorni senza campionato in omaggio al Mondiale in Qatar. Si riprende a spron battuto: due mesi con 12 turni di partite, una partita ogni quattro giorni. 
Al campionato si aggiungono la Coppa Italia e la Champions. Una stagione pazza. Se al termine della "galoppata", a fine febbraio, il Napoli conserverà il vantaggio degli otto punti sugli inseguitori, lo scudetto sarà un obiettivo concreto. 
Si discute della lunga sosta e delle insidie della parentesi da novembre a gennaio. Le insidie sono uguali per tutti, ma gli occhi sono puntati sul Napoli. Sarà ancora la squadra protagonista delle prime quindici giornate (13 vittorie, 2 pareggi, unica formazione imbattuta nei maggiori tornei europei)? 
Chi insegue spera in una flessione degli azzurri. Ma sono proprio gli inseguitori ad avere problemi fra infortuni, indisponibilità, recuperi tardivi, ricorso al mercato di gennaio e pesanti problemi economici. Il Napoli riprende al completo, fatta eccezione per Rrahmani. 
Il Napoli torna in campo con due trasferte consecutive. Domani sera a Milano contro l'Inter, domenica a Genova contro la Sampdoria. 
Il Milan, l'inseguitore più vicino, gioca oggi a Salerno, domenica ospiterà la Roma. 
Inter-Napoli è il clou. L'Inter, 11 punti lontana dal Napoli, è l'ostacolo alto contro il quale molti sperano che il Napoli si schianti. 
Il Napoli non vince a Milano contro l'Inter da sei anni. L'ultimo successo risale al campionato 2016-17, gol vincente di Callejon, era il Napoli di Sarri. A parte il colpaccio in Coppa Italia con Fabian Ruiz tre anni fa. 
L'Inter è l'unica squadra a non avere mai pareggiato, 10 vittorie e 5 sconfitte, in casa prende pochi gol (4) rispetto alle trasferte (18), seconda miglior difesa casalinga dopo la Juve, ma a San Siro ha affrontato avversari medio-piccoli. 
Una sola sconfitta in casa, contro la Roma (1-2). Col suo 3-5-2 si protegge molto e con Dumfries e Lukaku punta sul contropiede con palloni lunghi. Il Napoli, fuori casa, non ha fallito un solo big-match: 2-1 alla Lazio, 2-1 al Milan, 1-0 alla Roma, 2-1 all'Atalanta. 
Si prevede che l'Inter comincerà a tutto gas per mettere in soggezione il Napoli, attaccando sulle fasce con Dumfries a destra e Dimarco col sostegno di Bastoni a sinistra, Barella guastatore a tutto campo, Dzeko pericoloso più di Lukaku che avrà maggiori chance a campo aperto quando l'Inter, esaurito l'assalto, si ritirerà e il voluminoso attaccante belga potrà scatenarsi sui lanci lunghi. 
Il Napoli reggerà se Kim Min-jae si ripresenterà in condizione eccellente (poca cosa il suo Mondiale). Quando la partita andrà in equilibrio, il Napoli potrà giocare le sue carte. 
Sulla fascia sinistra toccherà a Kvaratskhelia prendere il sopravvento costringendo Dumfries ad arretrare, Spalletti avrà previsto la "mossa" per neutralizzare il dinamismo di Barella dando a Lobotka libertà d'azione, palla a terra per limitare la fisicità dell'Inter e spazi per la corsa di Osimhen, decisivo l'apporto di Zielinski se il polacco troverà la posizione giusta. Pronti, in panchina, due jolly preziosi, Raspadori e Simeone. 
L'Inter dovrà fare a meno di Brozovic, centrocampista essenziale non solo paladino davanti alla difesa, ma anche rampa di lancio per gli attacchi. 
È un'assenza pesante. Inzaghi non ha un sostituto tatticamente adeguato avendo a centrocampo più mezzeali offensive (Calhanoglu e Mkhitaryan) che incontristi. 
L'Inter punterà ad oscurare Lobotka con l'arretramento di Dzeko nella metà campo napoletana e abbasserà il baricentro per non dare spazio alle fughe di Osimhen. 
Il Napoli farà la sua partita, l'Inter pare più propensa a spegnere le fonti azzurre di gioco non appena il Napoli dovesse prendere in pugno il match. Cioè un'Inter più "italiana" e un Napoli "europeo". 
Il Napoli ha più varietà di schemi offensivi, quelli dell'Inter sono ridotti a proiettare in attacco Dumfries e Lukaku con Lautaro Martinez pronto a intervenire. 
La battaglia a centrocampo dipenderà dalla prevalenza di Lobotka da una parte e Barella dall'altra. 
Il centrocampista sardo sa trovare il gol dalla distanza ed è fra i primi nel conteggio degli assist. 
L'Inter difenderà a cinque per chiudere gli spazi. Il Napoli, più offensivo, dovrà trovare l'equilibrio giusto per non offrire campo al contropiede nerazzurro.
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