Per la prima volta il M5S potrà accedere ai finanziamenti pubblici. Il Movimento di Giuseppe Conte ha sanato le irregolarità dello scorso anno che avevano causato l'esclusione e ora spunta nell'elenco dei beneficiati del due per mille. Nella lista c'è anche Italia dei Valori: l'ex partito di Antonio Di Pietro potrà ricevere i finanziamenti grazie all'alleanza con la formazione centrista di Maurizio Lupi. Restano fuori invece Rifondazione comunista e Italexit di Gianluigi Paragone: entrambi non sono riusciti a eleggere alcun parlamentare nelle ultime elezioni politiche.
Il Movimento di Conte debutta così nell'elenco dei beneficiari del due per mille. Lo scorso anno la Commissione di garanzia sugli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici aveva respinto la richiesta del leader dei grillini. Una richiesta con cui l'ex pemier aveva infranto il tabù del finanziamento pubblico ai partiti, nonostante il gelo di Beppe Grillo. Il 72 per cento dei partecipanti al referendum interno indetto a inizio dicembre 2021 dal Movimento aveva infatti approvato l'idea che il partito potesse accedere alla cifra che i cittadini italiani destinano con il 2 per mille del 730 ai partiti o alle associazioni. Ora però il M5S ha sanato le irregolarità: il nuovo Statuto dei 5 Stelle, presentato da Conte e votato dagli iscritti ad agosto 2021, risponde ai requisiti richiesti.
Anche Italia dei valori potrà accedere al finanziamento. Il partito fondato da Di Pietro e oggi guidato da Ignazio Messina, è presente nell'elenco degli iscritti al 2 per mille. Questo grazie all'alleanza con la formazione di Maurizio Lupi, Noi con l'Italia.
Tra gli esclusi invece c'è Rifondazione comunista. Alle elezioni dello scorso 25 settembre, il partito di Maurizio Acerbo non ha raggiunto il quorum (si è presentato nella lista Unione popolare) e quindi non è entrato alcun rappresentante in Parlamento. Ed ecco così respinta la richiesta di accedere al due per mille. Resta fuori anche Italexit di Gianluigi Paragone.