DUBLINO – "Irish in Italy" è la mostra che il prossimo 12 gennaio,  ore 16, sarà inaugurata al Moore Institute dell'Università di Galway, con il sostegno dell'Istituto Italiano di Cultura di Dublino. La mostra ha il patrocinio dell'Università di Trento. Alla cerimonia parteciperanno la prof.ssa Anne O'Connor e il dr. Adrian Paterson. Il curatore Antonio Bibbò, il direttore del Moore Institute Daniel Carey e il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Marco Gioacchini daranno il benvenuto agli intervenuti.

La mostra.

Un quadro del complesso rapporto e delle interazioni tra il panorama letterario e gli scambi politici tra le due nazioni. Il concetto di Irlanda emerge in momenti critici in Italia durante la prima metà del ventesimo secolo, con la politica irlandese che entra nei dibattiti nazionali e contribuisce a una migliore comprensione della specificità della cultura e della letteratura irlandese in Italia. All'inizio del secolo e fino all'inizio degli anni '20, la letteratura irlandese era principalmente identificata con il revival celtico, con poche eccezioni minori.

La "irlandesità" di scrittori come Stoker, Wilde e Shaw passava generalmente inosservata, mentre Joyce, che trascorse a Trieste una parte consistente della sua vita, era visto principalmente come uno scrittore cosmopolita. Fu solo grazie a una serie di appassionati studiosi, traduttori, storici, che il pubblico italiano fu reso più consapevole delle complessità della letteratura irlandese e iniziò a percepirla come un'entità separata all'interno del sistema delle letterature in inglese.

La mostra offre un quadro di questo complesso rapporto e delle interazioni tra il panorama letterario e il sistema politico che hanno caratterizzato, e spesso facilitato, gli scambi tra le due nazioni. "Irish in Italy" espone diversi documenti importanti come le lettere di Pavese, Montale, Yeats, Linati, oltre a rare prime edizioni di opere letterarie irlandesi in italiano.