Si consolidano anche per il 2023 le tendenze che hanno tenuto banco in cucina per l'anno che sta per concludersi: tra i fornelli, anche per la crisi energetica ed economica del momento, il no waste, la cucina a chilometro zero, la sostenibilità e il made in Italy saranno vincenti- secondo chef e operatori del settore- nella proposta culinaria, nei ristoranti e al consumo nei prossimi dodici mesi. Sulle tavole spazio dunque alla valorizzazione dei prodotti italiani, dei contadini e delle piccole aziende che producono.
"Il 2023 - afferma Alessandro Gilmozzi, presidente dell'Associazione italiana Ambasciatori del gusto - sarà l'anno dei vegetali, della valorizzazione del made in Italy e dei contadini che lavorano per noi chef.
I prossimi mesi saranno anche mirati alla valorizzazione dell'acqua, è importante sprecare sempre meno come fare attenzione alla riduzione dell'energia".
'Continuiamo a puntare - commenta Giuseppe Di Iorio, executive chef di Aroma, ristorante 1 stella Michelin a Roma- sulla sostenibilità in cucina e a delle ricette sempre più attente a tutte le abitudini alimentari, come le vegetariane e vegane, e alle intolleranze, per prenderci cura di ogni esigenza della clientela. Nel 2023 riconfermo prodotti preziosi come i grani antichi e i legumi, dalle proprietà benefiche e versatili, grazie ai tanti usi, dal pane alle zuppe ai contorni. Come la cicerchia umbra e il fagiolo di Spello. Ma anche la presenza dei vegetali, alternativa alla carne e al pesce sempre più richiesta dalla clientela".
"E difficile - osserva Andrea Pasqualucci, chef stellato del ristorante Moma di Roma- parlare di trend. Molti si stanno concentrando sulle tecniche di lavorazione dei vegetali per elaborare menu vegani in cui si possano andare a sostituire le varie proteine animali. Tornare a una dieta mediterranea, sana ed equilibrata basata su un corretto bilanciamento dei nutrienti e del fabbisogno energetico privilegiando il gusto, questa per me sarà la tendenza del 2023".
"Il cibo del 2023 guarderà - secondo il cuoco Daniele Roppo dei ristoranti Il Marchese di Roma e ora anche di Milano - ancora di più ai piccoli produttori, alle attività a Km0 e a un consumo di prodotti sempre più scevri da sofisticazioni, per preservare la salute e l'ambiente".