Il governo Meloni "non ha ritenuto opportuno riproporre le misure di taglio delle accise" per il caro carburanti. Ma si riserverà di intervenire "in caso di nuovo aumento dei prezzi". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, intervenuto oggi al question time in Senato.
"Il provvedimento fu adottato dal governo Draghi quando il prezzo della benzina superava i 2 euro al litro, in condizioni dunque molto diverse da quelle attuali - ha precisato il ministro -. Salvo casi sporadici, il prezzo che vediamo in questi giorni è tornato ad essere prossimo a quello registrato nel mese di agosto 2022".
Intanto i gestori dei distributori di benzina hanno annunciato lo sciopero per il prossimo 25 e 26 gennaio, contro le polemiche piovute contro la categoria. Allo stesso tempo, i sindacati Faib-Confesercenti, Fegica-Cisl e Figisc-Confcommercio scenderanno in piazza in protesta.
Una scelta, quella dello sciopero, che ha trovato la ferma opposizione del Codacons: "E' un atto di guerra contro i consumatori, una protesta assurda e immotivata. I benzinai sembrano non gradire la trasparenza sui prezzi dei carburanti decisa dal Governo e di voler difendere ombre e ambiguità che investono il settore".