Gente d'Italia

Non turba gli elettori. Il fascismo della Meloni

 

 

di Ottorino Gurgoo
Individuare le ragioni per le quali il Pd è stato così clamorosamente sconfitto nelle elezioni del 25 settembre richiederebbe più che un articolo, un saggio per il quale non è questa, quindi, la sede più opportuna.
Ma non si può, tuttavia, pur con le dovute precauzioni, fare a meno di rilevare che il centrodestra ha avuto partita vinta, certamente, per aver meglio impostato la propria campagna elettorale, agganciandola, realisticamente, ai problemi (non pochi e certamente non secondari) che attualmente gravano sulle spalle dei cittadini italiani.
Per contro il Pd e la stampa che lo ha fiancheggiato e lo fiancheggia, hanno scelto un tipo di propaganda che potremmo definire ideologica e che non corrispondeva e non corrisponde alle esigenze della gente..
Veniamo al concreto e ci spieghiamo.
Giorgia Meloni - la grande e non contrastata vincitrice delle elezioni - è stata contestata dai suoi oppositori non perché le sue proposte siano state giudicate inadeguate, ma perché la leader di Fratelli d'Italia proviene da quel MSI che è ritenuto il naturale erede del fascismo per cui la Meloni è fascista e come tale deve essere emarginata.
Si tratta di un'impostazione che fa il paio con quella, ugualmente anacronistica, di Silvio Berlusconi, secondo la quale chiunque è di sinistra deve essere considerato comunista.
Ma la demonizzazione degli ex esponenti missini e del loro legame con il fascismo non è finita qui. È continuata con altrettanta violenza quando il presidente del Senato Ignazio La Russa ha annunciato che avrebbe partecipato alle manifestazioni previste per l'anniversario della fondazione di quello che fu il suo partito.
Si è scatenato il finimondo, cosa ch, peraltro non era accaduta e il Msi aveva celebrato tranquillamente il proprio anniversario quando questo partito era, sulla base del voto popolare, rappresentato in Parlamento.
Pur essendo convinti che sia il fascismo sia il comunismo appartengano ad un irripetibile passato, non vogliamo entrare qui nel merito di questa disputa in verità piuttosto insensata della quale i partiti italiani continuano ad essere protagonisti..
Quel che, però, ci sembra utile sottolineare è che alla gente o, almeno alla maggior parte di essa, come emerge dai risultati del voto, questa disputa interessa molto relativamente; gli elettori decidono il proprio voto sulla base di altri parametri, di differenti valutazioni, delle soluzioni che vengono proposte per i problemi che li assillano.
Il Pd, non sembra averlo capito e continua ad attardarsi su questioni alle quali, in questa complessa fase della vita nazionale, l’opinione pubblica si sente estranea. Sia ben chiaro: questo non vuol dire che alcuni principi di fondo debbano essere accantonati per abbandonarsi ad un assoluto pragmatismo. Anzi questo accantonamento dei principi è uno dei grandi mali dei nostri tempi.
Ma compito della politica è, prima di ogni altro, quello di affrontare e risolvere i problemi ed è su questa base ch gli elettori esprimono il proprio giudizio e scelgono a chi dare il proprio voto..
Il Pd, soprattutto il Pd di Zingaretti e Letta, ha dimostrare di non saperlo fare, E ne paga pesantemente le spese.
Ottorino Gurgo
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