Csm, si torna a votare. Domani è in programma una nuova "tornata" dopo la "moral suasion" opposta dal Quirinale. Pietra dello scandalo la candidatura del centrodestra di Giuseppe Valentino quale decimo (e ultimo) componente laico del Consiglio superiore della magistratura. Candidatura poi ritirata perché Valentino, si è scoperto, è risultato indagato in un processo di 'ndrangheta. Da qui la sostituzione con Felice Giuffrè la cui nomination, tuttavia, ieri non ha raggiunto il quorum. Il candidato proposto da FdI si è infatti fermato a 295 voti e non ha raggiunto il tetto dei 3/5 degli aventi diritto, essendo subentrato a votazione in corso. Morale della favola: tra ventiquattr'ore si tornerà a votare. Il centrodestra, secondo quanto trapelato, avrebbe deciso di insistere nuovamente su Giuffrè riproponendolo all'assemblea. La decisione di anticipare il voto per l'ultimo componente laico del Csm, è stata presa da maggioranza e opposizione per accelerare al massimo i tempi. D'altronde l'accordo sui candidati è stato trovato, pertanto sarebbe stato inutile attendere un'altra settimana. Domani, viene fatto notare nella maggioranza, Giuffrè dovrebbe farcela (tra l'altro sul "tema giustizia" si profila un insolito asse maggioranza-terzo polo). L'obiettivo è quello di chiudere il più in fretta possibile la "partita" del Csm per consentire all'organo di autogoverno dei giudici di entrare nel pieno delle proprie funzioni.
Csm, domani si torna a votare. Il centrodestra insiste su Giuffrè
Dopo il "caso Valentino" si punta a chiudere in fretta la partita delle nomine così da consentire all'organo di autogoverno dei giudici di entrare nel pieno delle proprie funzioni