Fino al 25 febbraio la Galleria David Zwirner di New York ospita "Roma/New York, 1953–1964", una mostra che esplora gli scambi, i contatti e le contaminazioni avvenute negli anni Cinquanta e Sessanta fra gli artisti italiani e americani.
In mostra opere di Carla Accardi, Afro, Franco Angeli, Luigi Boille, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Philip Guston, Franz Kline, Willem de Kooning, Jannis Kounellis, Conrad Marca-Relli, Gastone Novelli, Achille Perilli, Robert Rauschenberg, Mimmo Rotella, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano, Toti Scialoja, Mark Tobey, Cy Twombly, provenienti da importanti istituzioni e collezioni degli Stati Uniti, e dagli archivi e fondazioni degli artisti.
Tra gli americani al centro della mostra è presente Conrad Marca-Relli. Nato da genitori italiani immigrati, l'artista è stato una figura cardine dei contatti tra le due comunità, promotore di rapporti duraturi tra artisti, collezionisti e mercanti dei due continenti.
"Roma/New York, 1953–1964" si concentra in particolare su alcuni artisti italiani, molti dei quali, come Carla Accardi e Gastone Novelli, sono riconosciuti e acclamati in Italia, ma sono ancora poco conosciuti negli Stati Uniti. Come loro anche Luigi Boille è stato uno dei protagonisti del periodo, presente in quel decennio in importanti mostre presso la Rome-New York Art Foundation di Roma e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
La mostra vuole inoltre rendere omaggio a Germano Celant (1940–2020), curatore, scrittore e studioso, che nel 1993 organizzò la storica rassegna "Roma-New York: 1948–1964" alla Murray and Isabella Rayburn Foundation di New York, un'esposizione che è stata una pietra miliare degli studi e delle ricerche sulle connessioni tra Europa e Stati Uniti nell'immediato dopoguerra ed è oggi fonte di ispirazione anche per questa mostra.
Due le opere di Gastone Novelli in mostra, La totale estinzione (1962) e Cose da conservare (1963), opere esemplari della sua ricerca, in cui l'artista giunge alla formulazione più matura e compiuta del suo personale e completamente nuovo linguaggio fatto di segni astratti, immagini e parole.