Riforme: Meloni va di fretta. Riunione, questa sera, a palazzo Chigi, dove, in queste ore, sta andando in scena il vertice sulle questioni "presidenzialismo" ed "autonomia differenziata", due dossier che stanno particolarmente a cuore alla maggioranza di governo. Il primo, infatti, è uno dei cavalli storici di battaglia di Fratelli d'Italia, partito della premier, il secondo è uno dei caposaldi del programma della Lega. Non a caso alla riunione, con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, stanno prendendo parte anche i due vicepresidenti, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e i ministri Roberto Calderoli, (Affari regionali e autonomie), Maria Elisabetta Alberti Casellati (Riforme istituzionali e semplificazione normativa) e Raffaele Fitto (Affari europei e Pnrr). La convocazione del vertice, si spiffera nei corridoi di palazzo, sarebbe la prova che FdI voglia far procedere parallelamente i tue temi di autonomia e presidenzialismo. Tutto ancora da discutere il modello da adottare: il Carroccio, infatti, ha lasciato intendere che preferirebbe il semipresidenzialismo e non certo il premierato, opzione, quest'ultima, che troverebbe terreno più fertile in Parlamento e che sembra particolarmente gradita ai meloniani. "Ci sarà sicuramente un tavolo tra maggioranza e opposizione", ha commentato il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte. E proprio a proposito di dialogo con l'opposizione sul presidenzialismo è atteso, domani, un incontro tra la Casellati e gli esponenti del Terzo Polo. Insomma: sul presidenzialismo (ma anche su altri temi, come quelli che riguardano la giustizia) si profila un insolito asse con renziani e calendiani. Una volta risolta la partita del presidenzialismo, toccherebbe alla seconda delle riforme in programma: l'autonomia differenziata. E qui, vister le posizioni differenti tra FdI e Lega, gli angoli da smussare non sono pochi.
Presidenzialismo e autonomia: vertice a palazzo Chigi con Meloni, vicepremier e ministri
Fratelli d'Italia spinge per il premierato, il Carroccio ha lasciato intendere che preferirebbe il semipresidenzialismo