Riforme: la maggioranza accelera. Nella riunione di Palazzo Chigi, convocata ieri sera dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sui dossier Autonomia e Presidenzialismo, ed alla quale hanno preso parte anche i vice presidenti Antonio Tajani (Fi) e Matteo Salvini (Lega), il sottosegretario Mantovano e i ministri Calderoli, Casellati, Fitto e Lollobrigida, si è definito il percorso tecnico e politico per arrivare, in una delle prossime sedute del Consiglio dei ministri, all’approvazione preliminare del disegno di legge sull’autonomia differenziata. E' stata registrata "grande sintonia, in linea con gli impegni assunti con gli italiani e definiti nel programma di coalizione" ha riportato, a caldo, una nota di Palazzo Chigi. Archiviata la partita dell'autonomia, subito dopo toccherà alla riforma in senso presidenziale dello Stato, sulla quale, però, un accordo in senso stretto non è stato ancora raggiunto tra le forze della coalizione. Sì, perché se sull'autonomia la maggioranza sembra aver trovato l'intesa ("l'accordo politico tra i partiti al governo è stato raggiunto" ha commentato Tajani. Il "percorso c'è. Sono molto soddisfatto quando si stabiliscono tempi e contenuti" gli ha fatto eco Salvini), sul presidenzialismo ("apertissimo a coinvolgere i cittadini nella scelta del premier" ha detto il leader del Carroccio) la partita è ancora tutta da giocare. In ballo ci sarebbe anche un eventuale appeasement con le forze del Terzo Polo dove però si preferirebbe la formula del premierato anziché quella del presidenzialismo. Morale della favola: le parti sembrano destinate ad incontrarsi ancora.
Riforme, la maggioranza trova l’intesa sull’autonomia. Ma sul presidenzialismo si tratta ancora
In ballo ci sarebbe un eventuale appeasement con il Terzo Polo dove però si preferirebbe la formula del premierato