Gente d'Italia

Di nuovo in Italia 60 opere d’arte trafugate, valgono 20 milioni di dollari

Tornano in Italia circa 60 reperti archeologici trafugati illecitamente, compresi tra il settimo e il primo secolo dopo Cristo, trafugati da trafficanti internazionali e recuperati negli Stati Uniti grazie a un'operazione congiunta tra i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e il New York County District attorney's office. Il valore complessivo è di 20 milioni di dollari.

"Quello che avviene oggi è merito del nucleo tutela e patrimonio dei carabinieri, della magistratura italiana e della collaborazione efficace con gli Stati Uniti - commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presentando le opere presso la sala Spadolini del ministero -. Il recupero del patrimonio culturale è uno dei doveri del mio Ministero, che intendo portare avanti con determinazione. Vedremo dove collocare queste opere, possiamo pensare a una mostra. Ci sono altre attività  di recupero in corso ma sulle quali per motivi di riservatezza non posso aggiungere dettagli". Tra le opere rimpatriate, l'affresco pompeiano 'Ercole fanciullo con serpente' del I sec. d.C. Una testa marmorea di Atena e una kylix a sfondo bianco.

"Noi condividiamo la stessa visione della restituzione dei beni  culturali rubati a tutta l'umanità". Così Matthew Bogdanos, viceprocuratore del  District Attorney's Office di Manhattan (DAO), durante la presentazione parlando dei reperti che, nell'arco  degli ultimi decenni, erano stati commercializzati negli Stati Uniti da trafficanti  internazionali. E ha aggiunto: "Ricordo il sacrificio dei carabinieri nel novembre 2003 in  Iraq".

I beni recuperati sono il frutto del saccheggio di siti archeologici italiani alimentato da trafficanti senza scrupoli: opere rimaste per anni in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà. Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto, fatto inedito, un divieto a vita di acquistare antichità. Per smascherare i criminali oltre al lavoro investigativo dell'arma e delle competenti Autorità statunitensi è servito anche il contributo tecnico-scientifico degli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione giudiziaria e di polizia.

Alla presentazione delle opere, insieme al Ministro e al Comandante dei Carabinieri TPC, generale Vincenzo Molinese ha partecipato il viceprocuratore del District Attorney's Office di Manhattan,  Matthew Bogdanos. Con loro anche il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli, il ministro Consigliere per gli affari pubblici dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Christina Tomlinson e l'archeologa Federica Pitzalis, funzionaria del MiC.


Tornano in Italia circa 60 reperti archeologici trafugati illecitamente, compresi tra il settimo e il primo secolo dopo Cristo, trafugati da trafficanti internazionali e recuperati negli Stati Uniti grazie a un'operazione congiunta tra i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale e il New York County District attorney's office. Il valore complessivo è di 20 milioni di dollari.

"Quello che avviene oggi è merito del nucleo tutela e patrimonio dei carabinieri, della magistratura italiana e della collaborazione efficace con gli Stati Uniti - commenta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presentando le opere presso la sala Spadolini del ministero -. Il recupero del patrimonio culturale è uno dei doveri del mio Ministero, che intendo portare avanti con determinazione. Vedremo dove collocare queste opere, possiamo pensare a una mostra. Ci sono altre attività  di recupero in corso ma sulle quali per motivi di riservatezza non posso aggiungere dettagli". Tra le opere rimpatriate, l'affresco pompeiano 'Ercole fanciullo con serpente' del I sec. d.C. Una testa marmorea di Atena e una kylix a sfondo bianco.

"Noi condividiamo la stessa visione della restituzione dei beni  culturali rubati a tutta l'umanità". Così Matthew Bogdanos, viceprocuratore del  District Attorney's Office di Manhattan (DAO), durante la presentazione parlando dei reperti che, nell'arco  degli ultimi decenni, erano stati commercializzati negli Stati Uniti da trafficanti  internazionali. E ha aggiunto: "Ricordo il sacrificio dei carabinieri nel novembre 2003 in  Iraq".

I beni recuperati sono il frutto del saccheggio di siti archeologici italiani alimentato da trafficanti senza scrupoli: opere rimaste per anni in musei, case private e gallerie estere senza alcun diritto di proprietà. Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto, fatto inedito, un divieto a vita di acquistare antichità. Per smascherare i criminali oltre al lavoro investigativo dell'arma e delle competenti Autorità statunitensi è servito anche il contributo tecnico-scientifico degli esperti del Ministero della Cultura e il supporto del Ministero degli Affari Esteri per la cooperazione giudiziaria e di polizia.

Alla presentazione delle opere, insieme al Ministro e al Comandante dei Carabinieri TPC, generale Vincenzo Molinese ha partecipato il viceprocuratore del District Attorney's Office di Manhattan,  Matthew Bogdanos. Con loro anche il procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Angelantonio Racanelli, il ministro Consigliere per gli affari pubblici dell'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, Christina Tomlinson e l'archeologa Federica Pitzalis, funzionaria del MiC.

Affresco pompeiano "Ercole fanciullo con serpente"

I dati dell'attività dei Carabinieri della Tutela del Patrimonio

Quasi 75 mila beni archeologici e paleontologici recuperati (74.748) e 1.227 opere false sequestrate, con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro. E' risultato dell'attività svolta nel 2022 dai Carabinieri della Tutela del patrimonio culturale TPC nel contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali. L'attività operativa dell'anno, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare centinaia di verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, perquisizioni e 971 persone denunciate. In particolare, secondo quanto anticipato durante la presentazione. I furti di beni culturali sono stati complessivamente 288 di cui 10 in musei e ben 123 nei luoghi di culto. Sono stati inoltre 31.672 i beni d'arte controllati nella "Banca Dati Leonardo" e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 64 le persone denunciate per scavo clandestino. Sono stati invece oltre 2 mila i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d'asta. Dall'inizio dell'anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d'intesa con il comparto Forestale dell'Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.

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