Si compie un anno dalla scomparsa di Antonio Tormo e vogliamo ricordare un uomo con sangue italiano, che, per decenni, ha lavorato durissimo per difendere i valori di alcuni personaggi della nostra storia, come Guglielmo Marconi e Antonio Meucci, il primo, senza bisogno di grandi presentazioni, il secondo, l'inventore del telefono, finalmente riconosciuto dal mondo, soltanto nell'anno 2000, quando, per secoli, fu Graham Bell, l'uomo che figurava come inventore dell'apparecchio di comunicazione piú famoso della storia dell'umanitá.
Antonio Tormo nasceva nell'anno 1948 a Montevideo e, sin da piccolo, amava giocare con quel poco di tecnologia che aveva a disposizione. Nato nel seno di una famiglia di classe media bassa e senza troppi mezzi, a 16 anni costruiva la sua prima Radio a Galena.
Ebbe vari lavori e nel 1991 fondó, con un gruppetto di amici fanatici dell'elettronica come lui, il Primer Museo Viviente de la Radio y las Comunicaciones del Uruguay General Artigas che, in oltre 30 anni, organizzó una miriade di eventi e celebrazioni vincolate ai grandi nomi della comunicazione a livello mondiale.
Ci ha lasciato un universo di ricordi e conoscenze, che ha donato al suo Museo delle Radiocomunicazioni, portato avanti per tanti anni con la sua impronta personale, avendo dedicato tutta la sua vita al servizio della Cultura Uruguaiana.
La sua compagna, Ligia, ha preso le redini del Museo, accompagnata dal suo caro amico Horacio Nigro e un gruppo di amici e seguaci, con lo scopo di continuare il suo lavoro culturale e di conservazione delle collezioni che abbiamo conosciuto. Si tratta di circa 5.000 pezzi di ogni genere, da radio a microfoni, da intercomunicatori a telecamere televisive, da trasformatori a giradischi, anche quei primi con la classica cornetta e il marchio R.C.A., insomma un'enorme patrimonio che non puó essere lasciato da parte.
Antonio, che intervistammo tante volte per la RAI e per GENTE D'ITALIA, aveva una grande passione per Guglielmo Marconi, tant'é vero che, nel 1997, riuscí a collocare un monumento in sua memoria in piena Rambla della spiaggia Mansa di Punta del Este e nel 2010, grazie alla nostra amicizia con il ricordato ex Presidente del COMITES di Cordoba Rodolgo Borghese, padre del Deputato del MAIE Mario Borghese, si collocó sul piedistallo del monumento, un busto di Marconi, regalato appunto da Borghese.
A volte Marconi é accreditato come l'inventore della radio, anche se questa è stata un'invenzione collettiva. Marconi ha condiviso il Premio Nobel per la fisica nel 1909 con Carl Ferdinand Braun in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili.
Fu anche uno degli inventori più riconosciuti e, oltre al Premio Nobel, ricevette la "Franklin Medal", fu presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e il Re Vittorio Emanuele III d'Italia lo nominò Marchese, con la quale iniziò a ricevere il trattamento di «Illustre Signore». Inoltre, è incluso nella Hall of Fame del Museum of Telecommunications and Broadcasting di Chicago, e in suo onore la National Association of Broadcasting of the United States presenta annualmente i NAB Marconi Radio Awards.
Ma anche Antonio Tormo, come dicevamo, dall'anno 1997 fino all'anno scorso, ha sempre riunito, davanti al busto di Marconi sulla Rambla della Mansa, le massime autorità da Sindaci di Maldonado, Ministri della Cultura, altre autoritá del Ministero della Cultura, giornalisti, comunicatori e titolari di mezzi di comunicazione dell'Uruguay. La celebrazioni davanti al Monumento avveniva alle prime ore del pomeriggio, mentre, in serata, lo stesso Tormo, ha consegnato, per 25 anni, i da lui inventati Premios Marconi alle principali autorità della comunicazione, alla presenza di diplomatici, autorità nazionali e argentine.
L'arrivo di Guglielmo Marconi al Rio de la Plata avvenne il 24 ottobre del 1910, in occasione delle celebrazioni del Centenario della Repubblica Argentina, e dove già, dal 1908, era in funzione una stazione di telegrafia senza fili, nella località di Bernal, provincia di Buenos Aires.
Arrivò a bordo della Principessa Mafalda, partita da Genova. Durante il viaggio Marconi passava il tempo a far volare gli aquiloni e a fare prove di accoglienza. Quindi, di conseguenza, giunse, come si suol dire, con un colpo di sole, un prodotto della sua esposizione ai raggi del sole sul lato della nave. Così l'accoglienza che la comunità italiana pensava di riservargli al molo del porto di Buenos Aires, non poté aver luogo, nonostante un numero rispettabile fosse andato a cercarlo.
In Uruguay, ha visitato le strutture della stazione scintilla nella località atlantica di Punta del Este, nell'estate del 1910-1911.
Quel monolite installato nel 1997 dal Primo Museo Vivente della Radio e delle Comunicazioni dell'Uruguay "Gral. José Artigas", poi nel 2010 decorato da un bellissimo busto di Marconi donato dal Dott. Borghese di Cordoba, indica il punto geografico in cui si trovava quella "casetta bianca" dove il grande inventore, dormí oltre un secolo fa e da dove fece alcuni esperimenti: vie Talca e Rbla. Williman, Fermata 10 di Playa Mansa.
In occasione dell'International Marconi Day, il 30 aprile 2011, Radio Grupo Sur ha attivato per la sesta volta consecutiva il nominativo CW1GM, con una stazione radioamatoriale, dallo stesso punto geografico in cui si trovava l'originaria stazione Marconi. Da sottolineare il fatto che, in occasione di ogni celebrazione davanti al Monumento a Marconi, non è mai mancato il Circolo di Maldonado, l'unica associazione italiana nella regione "esteña", con la presenza del Consiglio Direttivo ed il Presidente Carlo Calace.
Vogliamo anche mettere in evidenza che, nell'anno 2000, grazie all'insistenza di Tormo giunse in Uruguay la figlia del grande inventore Elettra Marconi. In quella occasione Il Presidente della Repubblica, Jorge Batlle, ricevette la Principessa Elettra Marconi in Giovanelli, con il figlio Guglielmo Giovanelli Marconi, accompagnati dall'ambasciatore italiano, Alberto Boniver, e dai figli Luisa e Brando.
Nel colloquio, durato quasi un'ora, il Presidente Batlle parló con la principessa dei legami che uniscono l'Uruguay a suo padre, "l'illustre scienziato italiano Guglielmo Marconi, che, con la sua invenzione della telegrafia senza fili, ha dato inizio all'era delle comunicazioni."
Marconi-Tormo, un binomio perfetto che ci ha lasciato un uomo al quale abbiamo voluto tanto bene per la sua simpatia, la sua eleganza e dolcezza.
STEFANO CASINI