Gente d'Italia

Principato di Monaco, al Théâtre des Variétés serata dedicata a Pupi Avati e al suo “Dante”

MONACO –  Il Théâtre des Variétés di Monaco il prossimo 3 febbraio ospiterà una serata dedicata al regista Pupi Avati e al suo ultimo film "Dante". Presenzieranno all'evento – organizzato dal Comitato di Monaco della Società Dante Alighieri con il patrocinio dell'Ambasciata italiana nel Principato – il maestro  Avati, il critico Lino Damiani e il costumista Andrea Sorrentino,  che ha creato gli abiti per il film . La serata si aprirà alle 19.30 proprio con Sorrentino: sei vestiti di scena tra le centinaia di quelli ideati, tagliati, colorati, cuciti saranno presentati nel foyer del Teatro e sul palco, vestiti che hanno fatto parte della mostra "Nelle vesti di Dante" tenutasi ultimamente a Capri riscuotendo grande successo.

Seguirà la proiezione del film "Dante". Alla fine della proiezione il maestro Avati interverrà insieme a Damiani, dialogando con lui sulla sua ultima creazione. L'ingresso è gratuito , fino ad esaurimento posti (prenotazione obbligatoria entro il 30 gennaio: info.dantemc@gmail.com)

Il film "Dante" è per Pupi Avati, il concretizzarsi di un sogno che ha inseguito per più di 20 anni, coronamento di un progetto coltivato a lungo e pieno di traversie. La novità del film è nella proposta totalmente inedita di volerci regalare un Dante uomo, togliendogli di dosso il mito per riconsegnarlo alla vita, che tiene conto della sua vicenda umana. Nel far procedere il suo racconto, Avati adotta una scelta che procede su due diversi piani narrativi temporali: da una parte racconta Dante attraverso la sua giovinezza, ricercandone tutte le sue debolezze e fragilità; dall'altra indaga l'uomo adulto, attraverso il racconto del viaggio che Boccaccio compie per incontrare la figlia monaca di Dante a cui deve consegnare dieci fiorini d'oro a parzialissimo riscatto dell'esilio fiorentino patito dal padre. Durante il viaggio, Boccaccio incontra alcuni personaggi che hanno conosciuto il Sommo Poeta, ripercorrendo così in una serie di flashback la vita di Dante da quando, bambino, aveva perso la madre, fino all'incontro con Beatrice e alla sua prematura scomparsa, l'amicizia con Guido Cavalcanti, l'impegno politico e l'esilio. Infine, l'incontro con Suor Beatrice, alla quale Boccaccio confessa di considerare Dante come un padre. In un viaggio tra il presente narrativo e il passato del Sommo Poeta, Pupi Avati conduce lo spettatore attraverso borghi, castelli e chiesette dell'Italia centrale in un intreccio tra il giovane Dante e Boccaccio che si svolge con un intensissimo ritmo emotivo, sostenuto dalle bellissime immagini di vita medievale, ricostruita nella sua verità, nella sua durezza e purezza, con una precisa descrizione di luoghi, di situazioni, di usanze.

Un Dante e un Boccaccio lontani da ogni carattere eroico, retorico, ma fissati da Pupi Avati nella loro dimessa umanità, entro cui si cela la tensione verso quel 'di più' promesso dalla poesia e che dà loro il senso della vita e di quanto il dolore promuova l'essere umano a una più alta conoscenza.

Il costumista Andrea Sorrentino (Roma, 1977) opera tra l'Europa e gli Stati Uniti ed è membro del CDG -local 892 (Union dei costumisti americani a Los Angeles) e dell'ASC (Associazione Italiana Scenografi e Costumisti). Dal 2006 insegna a Roma presso l'Università di Tor Vergata tenendo seminari di storia del costume e della moda e organizzando Masterclass in diverse Università e scuole Europee e Americane. E' stato definito " l'architetto del costume " per la cura che dedica alla struttura e al materiale di costruzione dell'abito. Il suo lavoro spazia dal genere storico a quello fantasy e al contemporaneo mantenendo un tratto sempre riconoscibile. Cura la caratterizzazione dei personaggi disegnando ogni particolare: dall'abito all'accessorio, dall'acconciatura al trucco in piena sinergia con truccatori e parrucchieri. Sorrentino, cresciuto alla scuola dei premi Oscar Piero Tosi e Milena Canonero, ha tessuto attorno al "Dante" di Avati, un filo nascosto che il regista ha voluto spoglio di ogni sacralità di Sommo Poeta, per farne un ragazzo, poi un giovane, infine un adulto attraversato da slanci, passioni, dolori. Un uomo "del suo tempo" che attraversa la vita tra sofferenze e difficoltà.

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