Addio campo largo. Dopo la frattura consumata nel Lazio, l'asse giallorosso va in frantumi anche in Puglia dove i 5Stelle decidono di "scaricare" il governatore uscente (Pd) Michele Emiliano, ritenuto un po' da tutti il più "grillino" tra i dem. Insomma: quella che un tempo era considerata la regione pilota del campo largo, semplicemente ha smesso di esserlo. Cosa è successo? Un passo alla volta. Come i ricorderà i pentastellati, alle ultime elezioni regionali, si erano candidati contro l'attuale presidente della giunta. Tuttavia, a scrutinio concluso, erano entrati saldamente in maggioranza forti di un programma sottoscritto dal leader del Movimento, Giuseppe Conte e dallo stesso Emiliano. Un programma che in più di un punto mostrava identità di vedute tra dem e 5Stelle come, ad esempio, la sfilza di no a Tap, Ilva, trivelle, taglio degli ulivi con la xylella. Poi è successo, come scrive Il Giornale.it, che in questi giorni è stata calendarizzata in Parlamento la discussione sul decreto Ilva presentato dal governo, che pone tutte le condizioni economiche e giuridiche per far sì che lo stabilimento di Taranto torni a essere il più grande siderurgico d’Europa. Per far sì che questo accada, tra le altre cose, il decreto ha reintrodotto il famoso "scudo penale" abolito ed osteggiato dai 5 stelle. "E’ una licenza di uccidere" ha commentato il vice di Conte, Mario Turco, annunciando battaglia. E invece? Emiliano? Colpo di scena: "non contrasterò lo scudo penale, essendo politicamente d’accordo con il decreto e la linea del governo" ha detto l'ex pm. Un'apertura a sorpresa, la sua, che ha spiazzato i grillini, inducendoli a fare un passo indietro. In settimana, informa sempre Il Giornale, è atteso un chiarimento con Conte e chissà che quel passo non diventi rottura definitiva.