Hanno scatenato la secca reazione della diplomazia russa le parole pronunciate nei giorni scorsi dal ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, nel corso di un'intervista pubblicata sulle colonne del Corriere della Sera. Quest'ultimo, nei giorni scorsi, ha definito "essenziale continuare a rifornire di armi l'Ucraina". Il tutto per evitare ulteriori conseguenze e scongiurare l'arrivo dei carri armati russi a Kiev, circostanza quest'ultima che secondo l'esponente del governo Meloni, potrebbe essere l'inizio di una terza guerra mondiale. Immediata la replica di Sergey Razov, ambasciatore russo a Roma, il quale ha inviato una piccata lettera aperta al ministro della Difesa (pubblicata sulla pagina Facebook dell'ambasciata di Mosca) per denunciare la "discriminazione" di cittadini russi in Italia a vari livelli.
Penalizzati i russi che investono sull'Italia, bollati come oligarchi" ha sbottato Razov citando, tra le altre cose, i "sequestri di immobili e altri beni di imprenditori", poi "l'irragionevole espulsione di 30 dipendenti dell'ambasciata" e i casi in cui sono state "cancellate le performance" in Italia di "personaggi della cultura russa".
L'affondo di Razov fa il paio con l'annuncio, da parte del presidente russo Vladimir Putin, di una prossima visita del leader cinese Xi Jinping a Mosca, in primavera. Circostanza, questa, non confermata da Pechino che si è limitato ad un laconico: "nulla da dire". A tal proposito, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg non ha mancato di far osservare, nel corso del suo punto stampa con il premier giapponese Fumio Kishida, come proprio la Cina stia osservando "con attenzione cosa sta accadendo oggi in Ucraina e questo potrà influenzare le sue decisioni future". "Ciò che accade oggi in Europa potrà accadere domani in Asia" ha aggiunto Stoltenberg.
Giappone e Nato concordano che la sicurezza nell'area transatlantica e dell'indopacifico è "interconnessa" e che la guerra in Ucraina non è una sfida "solo europea". "La Cina non è un nostro avversario ma bullizza i suoi vicini e minaccia Taiwan, dunque dobbiamo capire e gestire questa sfida", ha aggiunto il segretario della Nato.
Infine, nota di cronaca: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Presidente d'Ungheria, Katalin Novák, in visita ufficiale in Italia. Era presente il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani.
"Il sostegno politico, economico e militare all'Ucraina e le sanzioni alla Russia sono funzionali a far cessare la guerra, non ad alimentarla" ha detto il Capo dello Stato ricevendo la Novák. Oltre alla guerra in Ucraina ed alle conseguenze politiche, economiche e umanitarie del conflitto, Mattarella e la premier ungherese hanno parlato anche di rapporti bilaterali tra i due paesi, del futuro dell'Ue, delle relazioni con gli Stati Uniti. Infine affrontati anche i temi della migrazione, dei Balcani occidentali e della persecuzione dei cristiani nel mondo.