Si aprirà il 23 febbraio a Montreal la mostra "Drawing Dante - La Divina Commedia a fumetti", che sino al 22 settembre sarà ospitata nelle sale della Bibliothèque dell'Université Laval per iniziativa dell'Istituto Italiano di Cultura di Montréal e della École de langues della stessa università.
12 illustratori e artisti italiani sono stati invitati a creare un'opera artistica in omaggio all'autore della Divina Commedia. Accanto a queste creazioni, la mostra propone un viaggio attraverso i più celebri adattamenti del poema a fumetti.
Rappresentare la Divina Commedia a fumetti può sembrare irriverente, quasi sacrilego tanto appare distante un poema medievale da questa tecnica narrativa moderna che solo negli ultimi anni ha ricevuto una patente di rispettabilità e sta diventando un vero e proprio genere artistico, una nuova forma di espressione. Eppure, parlando di linguaggi, Dante stesso ne inventava uno nuovo componendo la sua opera in una lingua che prima non esisteva. Il volgare fiorentino diventa con il poema dantesco lingua degli italiani e base della nostra tradizione letteraria. Ma anche in riferimento alle immagini che il poema suscita nelle fantasie di sette secoli di umanità, Dante è un rivoluzionario. Inventa un armamentario iconografico che ancora oggi domina le nostre visioni infernali. Gironi, bolge, cieli e beatitudini sono diventati la geografia dell'aldilà di tutta la cultura occidentale. Ognuno di noi, pensando all'inferno, non può fare a meno di ripercorrere le descrizioni dantesche.
Negli ultimi decenni le nostre culture sono andate a caccia di storie, riciclando saghe nordiche o inventando nuove cosmogonie come quella di Tolkien per intrattenere un pubblico che, al tramonto di fedi e ideologie, non crede più a niente ma vuole credere a tutto. Nel mondo del preCovid, per sfuggire alla dilagante omologazione, masse di turisti percorrevano il globo per visitare città, musei e siti archeologici sempre all'inseguimento di nuove narrazioni che avessero le rassicuranti connotazioni di un'identità culturale ancora distinta. E noi che nella nostra cultura abbiamo una storia così formidabile come la Divina Commedia, non abbiamo mai pensato di farne un colossal o una serie dalle infinite stagioni a cui fidelizzare generazioni di appassionati. Eppure l'intrigo è irresistibile: viaggio all'inferno e ritorno passando da purgatorio e paradiso. Le tavole di questa mostra sono una trasposizione innovativa e accattivante del poema dantesco la cui potenza non risiede solo nella poesia e nella costruzione teologica ma anche nell'invenzione di un'avventura, di un viaggio nell'al di là che per quanto paradossale grazie a Dante ci sembra possibile.