Franco Esposito
Ancora lui, sempre lui. Da aprile 2021 ad oggi. Claudio Durigon afferra di prepotenza il record nazionale dei casi. Intanto chi è costui, l'uomo politico dei bonifici mai esibiti, della foresteria del sindacato diventata nel tempo sua dimora esclusiva?
Cinquantuno anni, plenipotenziario nel Lazio, già sottosegretario nei governi Conte e Draghi, Durigon è stato anche vice segretario generale dell'Ugi. Aprile 2021, c'è lui in un'inchiesta giornalistica di Fanpage sui 49 milioni della Lega spariti. "Quello su cui indaga la Finanza lo abbiamo messo noi", papale papale dalle sua labbra. A Latina, agosto 2021, propone di togliere i nomi di Falcone e Borsellino dal parco intitolato a Benito Mussolini. Deve dimettersi da sottosegretario al Mef. Gennaio 2023, a un evento della Lega, vengono coinvolti studenti di quattro istituti con cori e divise, subito etichettati come "i balilla di Durigon".
In quanto a casi scabrosi, il palmares di questo signore che fa politica è di tutto rispetto. Scivoloni qua e là, il, personaggio si rivela nel tempo piuttosto chiacchierato. Per dirne una, quando e come abbia risarcito l'Ugi per l'affitto della sua casa romana in via Cortina d'Ampezzo, pagato dal sindaco, resta uno dei piccoli grandi misteri italiani. Laddove di chiaro davvero c'è poco, pochissimo. Intanto, le copie di bonifici non pagati non vengono mostrate né da lui e neppure dall'Unione Generale del lavoro.
Interrogativi, dubbi, punti di domanda. Tutta una serie di perplessità, a voler usare un chiaro eufemismo, in aggiunta al trattamento di favore che gli concede l'organizzazione sindacale, a lui senatore della Repubblica, da vice segretario dell'Ugi.
Durigon sottosegretario al Lavoro, da numero due del sindacato. Una nomina che ha dell'incredibile, che non sta né in cielo né in terra neppure nella logica illogica della politica. Si stabilisce nella zona della Camilluccia nel 2017. L'Ugi ritiene di affittargli un'abitazione da centosettanta metri quadrati, considerandola una foresteria. Sì, una foresteria. Eletto in Parlamento nel 2018 e nominato sottosegretario, il sindacato continua a pagare i canoni di quella casa in via Cortina d'Ampezzo, acquistata nel giugno 2022 con lo sconto del trenta aper cento. Un affarone da solo 469mila euro per Durigon e la sua compagna. L'esponente della Lega fa bingo.
Ma sì, l'impossibile convertito in possibile grazie a una modifica alle linee guida delle vendite degli immobile dell'Enpaia. L'ente di previdenza per gli impiegati in agricoltura, proprietario dell'appartamento. Il tutto a generare un palese doppio conflitto di interesse. Da un lato, il sindacato che sostiene le spese dell'alloggio di un sottosegretario al lavoro e alle Politiche sociali; dall'altro, il sottosegretario al lavoro e poi all'Economia che vive e acquista a prezzo scontatissimo una casa da un ente sui dovrebbero vigilare i ministeri del Lavoro e dell'Economia. La vicenda presenta dati che sconcerterebbero chiunque, se non fossimo in Italia. Belpaese a beneficio soprattutto di una categoria di politici.
"Sciocchezze, sono solo sciocchezze", blandisce tutti Claudio Durigon. Il sottosegretario assicura di aver pagato personalmente i canoni. L'affermazione diventa pubblica proprio nel momento in cui lui entra in Parlamento. Ma non fornisce traccia alcuna dell'avvenuto pagamento. In realtà le foresterie vengono sempre utilizzate, ma non al prezzo di 1.700 euro al mese e mai per chi vive nel Lazio. Durigon è di Latina e se c'era qualche evento a Roma gli veniva pagata al massimo una notte in albergo. I dirigenti usufruivano di un B&B. Il sindacato, poi, sarebbe tenuto a utilizzare il denaro "per l'attività a tutela dei lavoratori".
Sottolinea un ex dirigente del sindacato. "Se poi in una casa si vive con la compagna, non è più una foresteria, ma una casa di famiglia. E non può pagarla il sindacato".
Compreso, gente? Facile osservare fino a qual punto e oltre si spinge una certa categoria di uomini politici. Gente spericolata, autentici avventurieri profittatori in nome della Repubblica Italiana. Nel caso in questione, non si capisce come e perché l'Ugi, pagatore dei canoni di locazione, non abbia acquistato la casa con il trenta per cento di sconto. Avrebbe poi potuto venderla a ben altre cifre. Un mistero anche questo.
L'affare l'ha fatto il vice ex segretario Durigon, poi diventato sottosegretario. Prima di acquistare l'appartamento di lusso alla Camilluccia, si era preso due case a Santa Fecitola, nell'agro pontino, dove pose tende la sua famiglia ai tempi della bonifica mussoliniana. E dove Durigon è ancora proprietario di terreni. Un mistero dopo l'altro. E la parola fine ancora non è stata scritta.