di Andrea Cauti
È crollata come un castello di carte. La mastodontica fortezza di Gaziantep, che da quasi duemila anni svettava sull'altipiano sito nella parte più occidentale dell'Anatolia sud-orientale della Turchia, proteggendo la città nata sulle ceneri dell'antica Antiochia ad Taurum, non esiste più. Spazzata via dal terremoto devastante che nella notte ha colpito la Turchia provocando migliaia di morti. Una perdita enorme dal punto di vista culturale perché il monumento, patrimonio dell'Unesco, era antichissimo.
La prima costruzione, infatti, risale addirittura agli ittiti che edificarono un osservatorio militare migliaia di anni fa (tracce di insediamenti portano le lancette del tempo indietro di 6000 anni rispetto a noi), anche se furono i romani a realizzare in quel luogo la prima vera fortezza tra il II e III secolo dopo Cristo. Una costruzione che nel sesto secolo subì ulteriori ampliamenti e rinnovamenti sotto l'imperatore Giustiniano (tra il 527 e il 565 d.C.) che fece erigere 36 torri a difesa di un bastione circolare con una circonferenza di circa 1200 metri.
Dopo un periodo di declino, furono i turchi Selgiuchidi a riedificare sull'antica struttura e le antiche mura una nuova fortezza: dopo aver sconfitto l'esercito dell'imperatore Romano IV Diogene nella battaglia di Manzicerta (26 agosto 1071), si impadronirono di questa zona e riedificarono il castello sulla collina della città di Antep (il suffisso Gazi- fu aggiunto dopo l'8 febbraio 1921, giorno della resa alle truppe francesi, per celebrare l'eroica resistenza della città. 'Gazi' infatti in turco significa 'guerriero vittorioso'), uno sperone roccioso che domina l'altopiano circostante.
Durante le Crociate, Antep passò ai cavalieri occidentali nel 1098 e da allora appartenne al Principato di Antiochia. Nel 1230 i crociati cristiani ricostruirono il castello per controllare i commercianti che procedevano lungo il fiume Orontes. Dopo la conquista araba nel 1480, fortificazioni furono aggiunte per garantire la sicurezza della città sottostante.
Durante il regno dell'imperatore ottomano Suleyman I il Magnifico, (1520-1566), il castello di Gaziantep subì quindi numerose modifiche: gli ottomani rafforzarono le mura, aggiunsero una cinta interna e cambiarono l'aspetto estetico della fortezza, facendola sembrare un'opera d'arte militare, status che ha mantenuto fino a oggi. Nel 1940 perse la funzione di difesa della città e la fortezza divenne un museo di storia, con una vasta collezione di arte e reperti architettonici, inclusi mosaici e pavimenti in ceramica e importanti oggetti dell'epoca neolitica, ittita e romana. Tutto, probabilmente, adesso è andato perduto col terremoto.