La produzione alimentare in Italia nel 2022 è cresciuta più del doppio (+1,2%) della media dell’industria, nonostante le difficoltà determinate dall’aumento dei costi di produzione e dal caro energia. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi alla produzione industriale che nel 2022 aumenta in media di appena lo 0,5%. Una situazione che è risultato dalla debolezza dei consumi interni e dalla spinta delle esportazioni che per l’agroalimentare fanno registrare il record storico di 60 miliardi di euro (+15%) secondo le stime della Coldiretti.
ll re dell’export tricolore si conferma il vino per un valore stimato vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022. Al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali con un volume di vendite all’estero che a fine anno voleranno ben oltre i 7 miliardi di euro – continua Coldiretti – mentre al terzo ci sono frutta e verdura fresche con circa 5 miliardi e mezzo di euro di export, ma ad aumentare in modo consistente sono anche l’extravergine di oliva, oltre a formaggi e salumi.
A livello generale la Germania resta il principale mercato di sbocco dell’alimentare in aumento del 13%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 20% mentre – sottolinea la Coldiretti – la Francia si piazza al terzo posto ma mette a segno un tasso di crescita del 17%. Risultati positivi – precisa la Coldiretti – anche nel Regno Unito con un +18% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche nella Turchia di Erdogan (+23%) mentre è dato negativo in Cina con un calo del 20% e in Russia con un -5% fra sanzioni, guerra e pandemia Covid.