Gente d'Italia

Attacco hacker, Occidente nel mirino dei pirati del web: l’Italia in ritardo nella sicurezza cibernetica

 

 

Attacco hacher in tutto il mondo. Colpita in settimana anche l’Italia. Fioccano i ricatti. “Decine di sistemi di sicurezza compromessi”.

Lo ha detto l’Agenzia per la cybersicurezza (ACN) – ente di diritto pubblico – che dalla sua sede romana ha certificato gli effetti dannosi che hanno procurato infettando i nostri dispositivi digitali come PC, tablet, smartphone.  Bucati più di  20 server.  Tra i bersagli l’Universita’ Federico secondo di Napoli e la Società italiana brevetti.

L’attacco ha fatto male, preoccupa più del digiuno di Cospito. Le cybergang sono un pericolo per l’Occidente, si fa largo una delinquenza di alto livello. Si tratta di gruppi oltretutto in competizione fra loro, difficili da tracciare. È difficile fare una distinzione fra criminali informatici e soldati cyber.

COME POSSIAMO DIFENDERCI DAGLI HACKER - L’Italia è all’ultimo posto tra i paesi membri del G7 per la spesa nel settore della cybersicurezza, con risorse pari allo 0,08% del PIL. Certo, il PNRR ha affidato alla Agenzia sulla Cybersicurezza progetti per 623 milioni di euro. Ma , dicono gli esperti,  l’Italia è rimasta ferma, ha accumulato 15 anni di ritardi rispetto alla Francia e addirittura 30 in confronto della Germania.

Quindi occorrono terapie d’urto in primis esercitare una nuova cultura tra i manager il 40% dei quali non ha alcuna competenza sulla Cybersicurezza. Nell’indice di digitalizzazione della economia e della società (Desi) 2021, sviluppato dalla commissione europea, l’Italia si colloca al ventesimo posto fra i 27 Stati membri della UE.

STRUMENTI OSTILI DA ARRESTARE - “Negli ultimi anni  si è  assistito in Italia, così come in altre parti del Mondo Occidentale ad un numero crescente di minacce, con nuovi volti, alla stabilità e alla sicurezza” ha detto Giulio Terzi di Sant’Agata , ex ambasciatore negli Usa e ministro degli Esteri nel governo Monti, oggi Presidente della Commissione Affari Europei del Senato.

E aggiunge:”Ci troviamo sempre più alle prese con campagne ibride che trovano spazio nel mutato contesto geopolitico. Esse investono domini diversi: politico, diplomatico, tecnologico, informativo, economico, culturale. Domini rimasti troppo al di fuori di una specifica definizione di sicurezza Nazionale”.

LE CYBERGANG RUBANO DATI PER ESTORSIONE - I criminali comprano i virus sul darkweb ,come acquistare una pistola al mercato. Il movente degli hacker è sempre economico. La figura un po’ romantica dell’hacker spinto dalla ideologia appartiene al passato. Oggi abbiamo a che fare con criminali comuni che si sono digitalizzati e hanno a disposizione strumenti facilmente aquistabili, con risorse economiche modeste, nei bassifondi del web.

Dunque non c’è più tempo da perdere. “Vanno ripensati i paradigmi della sicurezza informatica” dicono gli esperti. E auspicano una maggiore collaborazione pubblico-privato. I pirati ci sono ancora. Anzi c’è ne sono di più. Sono rimasti i navigatori che assaltano imbarcazioni  e si sono aggiunti i pirati del web. Come dicevano i latini:”mala tempora currunt”. Sì, corrono brutti tempi. Dunque, allerta.

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