ROMA – E adesso che c'è la deadline (stop ai motori termici dal 2035) che ne sarà delle supercar, le fiammanti auto di lusso che nascono nella Motor valley dell'Emilia-Romagna? Detto che ci sono mercati esteri su cui marchi come Ferrari, Lamborghini e Maserati corrono e confidano di continuare a fare affari d'oro, ci sono anche i progetti che presto potrebbero portare a guidare le loro auto elettriche. Insomma, i colossi della Motor valley non intendono arrivare in ritardo o impreparati alla sfida della svolta green dei motori.
PER MASERATI "LISTA D'ATTESA DI 18 MESI"
Snocciolando i dati dell'ennesimo recente boom di vendite, Stephan Winkelmann, presidente e amministratore delegato della Casa del Toro, ha detto che il 2023 sarà "un anno ricco di sfide e di cambiamenti che siamo pronti ad affrontare spingendoci sempre oltre" con una lista d'attesa di 18 mesi che "ci permette di guardare al futuro e ai prossimi traguardi con serenità". Questo percorso vedrà un'ulteriore accelerazione nel 2023, quando verranno prodotte le prime vetture ibride e Lamborghini entrerà nella seconda fase del programma 'Direzione Cor Tauri', che prevede il più alto investimento di sempre nella storia dell'azienda (1,8 miliardi di euro in cinque anni) mirato alla transizione ibrida e, successivamente, a quella elettrica.
FERRARI PRODUCE GIÀ VETTURE IBRIDE
Ferrari non vuole certo restare indietro. Quest'anno lancia quattro nuovi modelli in linea con il piano di 15 novità entro il 2026, ma Benedetto Vigna, ceo Ferrari, nella conference call dopo i risultati 2022, ha ricordato che sono disponibili le Ferrari ibride ("Con un forte interesse da parte dei clienti") e sull'elettrificazione "stiamo lavorando molto su prodotto e infrastruttura manifatturiera: siamo in linea col nostro piano e da giugno abbiamo fatto notevoli progressi sia in termini di risultati tecnici sia sull'organizzazione della fabbrica".
MASERATI: NEL 2025 VERSIONE FULL ELECTRIC
Per Maserati è prevista entro il 2025 una versione full electric sulla piattaforma Folgore. A ottobre scorso, dopo quelli targati GranTurismo, anche i prototipi della nuova Maserati GranCabrio sono scesi in strada a Modena per i primi test (entrambe sono le prime vetture del marchio del Tridente ad adottare una soluzione al 100% elettrica). I nuovi modelli, come spiegato dal quartier generale di Modena, tengono a battesimo la gamma elettrica Folgore, grazie alla quale Maserati "sarà benchmark in ogni segmento di mercato con una gamma totalmente elettrica entro il 2030". La scuderia del Tridente peraltro punta forte anche sul Mondiale di Formula E: Maserati Msg Racing ha svelato a inizio dicembre la livrea della nuova Maserati Tipo Folgore, prima monoposto 100% elettrica della storia della casa del Tridente.
E LE MOTO? DUCATI PRONTA ALL'ELETTRICO
Non solo auto, però: Ducati è pronta a sbarcare anche nelle corse in elettrico. La Rossa di Borgo Panigale ha dato il via alla produzione delle due ruote che gareggeranno nel campionato mondiale 2023 di 'MotoE'. È un progetto per "sviluppare competenze per il proprio futuro – si è spiegato – sperimentare soluzioni tecnologiche nel mondo delle competizioni e lavorare affinché ciò che viene sviluppato possa approdare sulle moto destinate agli appassionati". Per questo, è stata realizzata "la moto elettrica più tecnologica, raffinata e sofisticata del panorama mondiale". La 'V21L' "è la MotoGP delle moto elettriche". Ha detto il ceo di Ducati, Claudio Domenicali: "È un momento storico per la nostra azienda: con questo progetto sta studiando a fondo le tecnologie del futuro del mondo delle due ruote; un ambito di sperimentazione importante, in cui stiamo investendo per costruire know-how e farci trovare pronti se e quando la tecnologia delle batterie dovesse consentire la realizzazione di una moto elettrica stradale".
I SINDACATI ALLARMATI: "STIME PARLANO DI UN POSTO CREATO OGNI DUE PERSI"
Anche se grandi marchi come Ferrari, Maserati e Lamborghini hanno già iniziato le 'grandi manovre' verso l'elettrico, l'eurostop a benzina-diesel entro il 2035, allarma i rappresentanti di chi le supercar le costruisce oggi nella Motor valley dell'Emilia-Romagna. Ieri il Parlamento europeo ha deciso la fine dei motori endotermici entro il 2035 e quindi "non sono più rinviabili investimenti che consentano la trasformazione industriale del settore e soprattutto la sua sostenibilità sociale", ammonisce il segretario della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti pensando al fatto che tra 12 anni in Europa potranno essere immatricolate solo auto a emissioni zero al 100%, cioè elettriche. Ferrari, Maserati, Pagani, Lamborghini e altri "avranno un anno in più per adeguarsi, anche se hanno già cominciato a progettare supercar full electric e siamo convinti che non si faranno trovare impreparate alla scadenza". Ma se "svolte epocali" passano "anche attraverso scelte forti e di rottura con il passato", non si può "prescindere dalla salvaguardia dell'occupazione". Dunque, "se vogliamo evitare contraccolpi gravissimi in termini di licenziamenti e la distruzione di un settore industriale fondamentale, il Governo deve rendere disponibili per le imprese del settore gli 8,7 miliardi di euro stanziati con il fondo pluriennale automotive e insediare un apposito comitato scientifico che indirizzi le politiche di vantaggio nei settori strategici della mobilità del futuro". Il 2035 "è molto più vicino di quanto sembri" e "preoccupano- continua Uriti- le previsioni negative sul saldo occupazionale, compreso l'indotto, tra i posti di lavoro che andranno persi con l'addio ai motori tradizionali e quelli che saranno creati dall'avvento dei propulsori elettrici. Se è vera la stima di un posto creato per ogni due persi, è chiaro che non possiamo accettarlo".