Franco Esposito
Funzionava più o meno così all'Acea, l'azienda delle acque e della luce. L'andazzo non esattamente corretto la vede ora in piena bufera. L'inchiesta del quotidiano La Repubblica ha scoperchiato un autentico vaso di Pandora. In che senso? Sulle regole scioccanti imposte ad alcune dipendenti dall'amministratore delegato di Acea, Fabrizio Palermo. Accuse che hanno fatto esplodere il caso.
Denuncianti alcune hostess: "in svariate occasioni l'ad imponeva i tacchi a spillo, da indossaee però con discrezione, lo squillo del campanello per convocarci, ci faceva sbucciare le mele che poi mangiava, pretendeva che preparassimo il tè con il bollitore, mai con il micronde".
Manie, tic, fissazioni, imposizioni, manifestazioni di pura arroganza derivanti dal ruolo e dalla carica occupata in azienda? La Repubblica ne ha parlato in maniera diffusa nell'edizione romana del giornale. Lo spunto era rappresentato dal ricevimento di una lettera anonima. Da allora, 4 febbraio 2023, molte lavoratrici hanno raccontato le loro esperienze all'interno di Acea. Qualcuna lo ha fatto in lacrime.
Pure vessazioni che l'ad Palermo avrebbe messo in atto. E subite da quante, attraverso i loro racconti, hanno avuto il coraggio di parlare anche ai lavoratori del Cdp. Racconti spesso uguali, identici, impregnati di terrore e precarietà. Fino all'allontanamento per quelle giovani operatrici "non corrispondenti a determinati canoni estetici". O rimproverate e bocciate perchè "non rispettose della simmetria nel posizionare il piatto della frutta".
Un inferno e basta. Alimentato costantemente da futili motivi. "Bisognava camminare senza farsi sentire nella stanza dell'amministratore delegato". La lettera anonima di denuncia è arrivata sul tavolo della presidente di Acea, Michaela Castelli, igà dimissionaria dall'incarico. Tra l'altro c'è scritto che l'ad Palermo "ha preteso una hostess tutta per lui quando pranza da solo o con gli ospiti e la chiama con un campanellino come si fa nelle hall degli alberghi di lusso". Ma Acea è tutt'altro, un'azienda con capitali pubblici. Palermo pretende di essere servito e riverito dalla mattina alla sera con modalità di asservimento da terzo mondo".
Ma non è finita qui, proprio no. "L'asservimento riguarda il rispetto delle donne, ridotte a minute e semplici serve", Tutto vero? Il rappresentante interno all'etica avrebbe completato un audit; "Le accuse mosse sono infondate". Le testimonianze comunque fioccano, non si sono fermate. "I comandi sono diventati nel tempo più soft. Ma quando l'ad passa nei corrdoi dobbiamo farci trovare in piedi, sull'attenti".
I racconti presentano il carattere della minuziosità. Emergono le fissazioni dell'amministratore delegato per l'ordine e la pulizia, Le hostess assunte dalla società estrerna Cosmopol hanno compiti di recdeptionist. "Sul pianondi lavoro, lui non vuole vedere nulla, né uan bottiglietta d'acquam né dei fazzoletti. Le postazioni devono essere completamente sgombre". Superlfluo aggiungere che non è permesso di pranzare. "Mi è capitato di dover mangiare in bagno".
Alle recptionist vengono richieste mansioni ben poltre quelle previste dal contratto di lavoro. Assunte come fiduciarie, le hostess hanno il compito di accompagnare gli ospiti, vigilare, occuparsi della reception. Il contratto non prevede la pulizia degli arredi, né tsantomeno la preparazione di cibi e di bevande. "Non siamo autorizzare a svolgere queste mansioni, che sono umilianti, in quanto non possediamo l'attestato Haccè: se ci facciamo male non siamo coperte dall'Inail. "L'ad non solo chiede compiti che sono da cameriere, in più ha le sue fissazioni. Come quella del tè. Una volta si è infuriato perché una di noi l'ha preparato con il micronde. Vuole il bollitore".
Le hostess stanno all'ottavo piano, quello dell'efficio dell'ad Palermo. "Devono essere preferibilmente ventenni, comunque non superare i quaranta".
All'interno dell'azienza si respirerebbe "un clima di razzismo maschilista", sin dall'ingaggio di Fabrizio Palermo. "Ufficializzato dal sindaco Roberto Gualtieri lo scorso 20 settembre". In Campidoglio spiegano di essere pronti alla sostituzione. Nessun riferimento perà lla vicenda delle hostess e alle loro denunce. Mai ascoltate dalla presidente Castelli. Ma ora in via di approfondimento in seguito a uan sconda indagine del consiglio d'amministrazione.
Gli impiegati di Acea hanno confermato per filo e per segno le accuse. I maltrattamenti subiti "impongono un'inchiesta esterna". Acea è una multiutility controllata al 51% dal Campidoglio. Intanto, l'ad Fabrizio Palermo ha annunciato querele. Ma il sindaco Gualtieri si è espresso oppure si trincera dietro il silenzio? Silente il, primo cittadino di Roma, si sono attivati sul caso i consiglieri comunali di maggioranza. Michela Cicculli e Antonio Stampete nei rispettivi ruoli di presidenti della commissioni Pari Opportunità e Lavori pubblici. Hanno chiesto ad Acea un primo audit. Un incontro urgente con Gualtieri è stato chiesto dalle segreterie generali Cgil, Cisl e Uil, di Roma e del Lazio. La deputata dem Laura Boldrini è in prima linea "nella ricerca della verità con un'inchiesta terza".
Parimenti furibondi i piccoli azionisti di Acea. Chiedono di indagare seriamente. "Inviatiamo il sindaco Gualtieri ad esprimere solidarietà alle lavoratrici, ma anche a chiedere le dimissioni di Fabrizio Palermo", domanda con fermezza Mauro Cordova, presidente dell'associazione Urbe Capitolium.
Il coro è forte. Resta da vedere se arriva alle orecchie di chi è chiamato ad assumere decisioni su un tema di squallida arroganza maschile.