ROMA - "La "Piramide de los italianos" è un mausoleo, ubicato nei pressi della città di Burgos in Spagna, costruito al termine della guerra civile ed inaugurato nel 1939 per ospitare le salme di 384 volontari italiani caduti a fianco dei franchisti e più precisamente nella battaglia di Santander". Ora il Governo spagnolo vorrebbero raderlo al suolo: ne dà notizia Roberto Menia, senatore di Fratelli d'Italia, che ha interrogato i Ministri della Cultura e della Difesa, Sangiuliano e Crosetto, per sapere cosa intende fare il governo per salvaguardare il mausoleo.
"Fino al 1971 – ricorda Menia – i familiari dei caduti si recavano annualmente a rendere omaggio ai loro cari; a seguito di un incidente stradale, occorso in quell'anno ad italiani che si stavano recando alla Piramide per rendere omaggio a familiari o amici, si decise di riportare le salme in patria e da allora il mausoleo non ha ricevuto alcuna manutenzione; si tratta di un manufatto architettonicamente pregevole, espressione delle concezioni artistiche di quel periodo, una piramide a gradoni su cui campeggia una grande croce, divenuto anche un luogo segnalato turisticamente; la proprietà dovrebbe essere tuttora del Governo italiano".
"Secondo quanto appreso dalla stampa iberica del 6 febbraio 2023 – riporta il senatore – sarebbe stata programmata dal Governo spagnolo la demolizione della Piramide de los italianos in quanto "chiaro esempio di monumento di esaltazione del franchismo e del fascismo che attenta contro la legge della Memoria democratica". Le autorità locali sono tuttavia contrarie alla demolizione e propongono di lasciarla in piedi, purché la storia venga raccontata. La sensazione della maggioranza dei residenti è che sarebbe "una autentica barbarie e un'assurdità abbattere la Piramide degli Italiani"; è dal 2018 che il gruppo politico valenciano della sinistra nazionalista Compromís conduce iniziative, anche parlamentari, finalizzate alla distruzione della Piramide. Il Governo spagnolo nel recente passato aveva espresso il parere che il monumento aveva perso "l'obiettivo propagandistico per il quale era stato costruito"".
Secondo Menia "la distruzione o la vandalizzazione di testimonianze del passato è pericoloso, esprime un atteggiamento radicalizzato, già purtroppo osservato con sgomento in altre parti del mondo, che se applicato di prassi causerebbe la distruzione di gran parte del patrimonio artistico e architettonico dell'umanità, un atteggiamento distruttivo di annientamento ben distante dalla cultura europea e che non trova spazio nella coscienza civile e nella comune appartenenza all'Unione europea".
Il senatore, quindi, chiede ai due Ministri "se siano a conoscenza di quanto esposto e se il Governo spagnolo intenda realmente radere al suolo il mausoleo come annunciato dalla stampa, e se nel caso intendano intervenire, ognuno per le proprie competenze, presso il Governo spagnolo per scongiurare la demolizione di un'opera che, anche se non costudisce più spoglie di italiani, rappresenta un monumento di testimonianza funebre e di pietas, che merita rispetto umano a prescindere dalle connotazioni politiche o nazionali dei caduti a cui fu dedicato" e "se lo Stato italiano sia il proprietario del bene e se siano state poste in essere iniziative per richiedere informazioni volte alla sua tutela, a prescindere dalla titolarità del medesimo".