Caso Cospito: Andrera Delmastro si difende, il Pd ne invoca la dimissioni e il Terzo Polo...si smarca. Indagato per aver rivelato il contenuto di una relazione del Dap sulle conversazioni in carcere dell'anarchico Alfredo Cospito, il sottosegretario alla Giustizia è stato ascoltato, questa mattina, per due ore dai pm della procura capitolina. "Nessuna rivelazione e l'atto non era secretato", si è difeso l'esponente di FdI, annunciando che a breve depositerà una sua memoria. Di diverso avviso il Partito democratico dove non si molla la presa e si insiste sul tasto delle "dimissioni di Delmastro e Donzelli" viste dal segretario Enrico Letta come "l'unica via d'uscita". Di "inchiesta legittima" parla, per la verità, anche il ministro (e collega di partito di Delmastro) Francesco Lollobrigida. Il quale, però, torna ad attaccare i giudici. La "cosa che stona" - sbotta - è che "benché ci sia il segreto sulle indagini queste poi finiscono come al solito sui giornali". Dunque "c'è qualcosa che funziona poco" e allora pur impegnandosi a "garantire il rispetto della magistratura" c'è "una parte della magistratura che tenta di condizionare la politica violando quelli che sono i principi della separazione dei poteri". In breve: "seguendo le regole della Costituzione questo principio va ristabilito". Si sfila invece il Terzo Polo con Carlo Calenda che, su Facebook, spiega come, a suo dire il sottosegretario Delmastro, "non deve dimettersi perché indagato, ma perché è gravemente inopportuno che un sottosegretario dia delle carte riservate a un compagno di partito". Dopodiché, rilancia il segretario di Azione: "Delmastro non si dimetterà. Nordio, invece di mantenere una linea retta, gli ha coperto le spalle e l'indagine finirà in nulla". "Facciamo un favore agli italiani e smettiamo di parlarne perché tanto non succederà niente" conclude Calenda.