Ha superato i 45 mila morti il bilancio delle vittime del terremoto del 6 febbraio in Turchia e in Siria, secondo un ultimo bilancio pubblicato sul sito della Reuters.
Bilancio destinato ad aumentare ulteriormente, poiché sono ancora numerosi i dispersi sotto le macerie di 264 mila edifici distrutti.
Non ce l'ha fatta il bambino di 12 anni che era stato salvato 296 ore dopo il sisma.
Secondo quanto riportano i media turchi, sarebbe morto in ambulanza mentre veniva portato in ospedale. Il 12enne era stato estratto dalle macerie di un edificio del distretto di Antiochia, nella provincia di Hatay, insieme ad altre due persone. Secondo alcune ricostruzioni, si tratterebbe dei genitori del piccolo.
Fra le vittime c'è il calciatore ghanese Christian Atsu, che giocava da settembre nella squadra turca dell'Hatayspor, nella massima serie. E' stato trovato morto sotto le macerie dell'edificio dove risiedeva ad Antiochia, nel sud della Turchia. Lo ha annunciato il suo agente citato dall'agenzia privata turca DHA. "Il corpo senza vita di Atsu è stato trovato sotto le macerie. I suoi effetti personali sono ancora in fase di rimozione. È stato trovato anche il suo telefono", ha detto il suo agente Murat Uzunmehmet.
Secondo i media turchi, il 31enne ex giocatore di Chelsea e Newcastle in Inghilterra era sotto le macerie della residenza dei Rönesans, una torre di 12 piani crollata a causa del terremoto. L'ambasciata del Ghana in Turchia e la Federcalcio del Ghana hanno inizialmente affermato che l'attaccante era stato trovato vivo, ma questa informazione si è successivamente rivelata falsa.
Il costruttore della residenza di lusso trasformata ora in un rudere, dove si ritiene siano sepolte 800 persone, è stato arrestato la scorsa settimana mentre tentava di lasciare la Turchia.
Ieri un uomo di 45 anni, Hakan Yasinoglu, era stato estratto vivo dopo essere rimasto sepolto per 278 ore sotto le macerie di un edificio crollato a causa del terremoto ad Hatay, una delle città del sud est della Turchia più colpite dal sisma, rende noto Anadolu.
Due uomini di 26 e 34 anni sono stati estratti vivi dopo 261 ore sotto le macerie di un ospedale privato nella città turca di Hatay. Lo riportano i media turchi. I soccorritori stavano lavorando intorno all'edificio crollato quando hanno sentito un suono, forse una voce, e hanno scavato in quella direzione. Mehmet Ali Sakiroglu, uno dei due uomini tratti in salvo, aveva portato il figlio in ospedale il giorno prima del terremoto, riferisce Anadolu.