Sull'invio di aiuti militari ed armi all'Ucraina "ci muoveremo con la comunità internazionale". Lo ha detto Giorgia Meloni di ritorno dal suo viaggio a Kiev dove ieri la premier ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. Una posizione, quella della presidente del Consiglio, che non sembra fare troppi proseliti nella maggioranza dove, anzi, riemergono perplessità sulla strategia di Palazzo Chigi di sostenere il popolo ucraino proprio dal punto di vista militare. E' il caso del capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, il quale, intervistato nel corso della trasmissione Agorà in onda su Rai3, ha spiegato che "è giusto, sì, sostenere Kiev anche a livello militare e difendere il suo diritto all'autodeterminazione, tanto è vero che abbiamo votato tutti i provvedimenti". Tuttavia bisogna fare "attenzione a non inviare armi che rischino di trascinare l'alleanza atlantica in un conflitto diretto con la Russia. Perché questo vorrebbe dire far scoppiare la guerra nucleare". "Ci vuole prudenza. Usiamo la ragione e usiamo meno la propaganda bellicistica" ha precisato il parlamentare del Carroccio. Non va meglio sul versante dell'opposizione dove il Pd, proprio alla luce delle "precisazioni" fornite dal partito di Matteo Salvini ma ancor più per le dichiarazioni rese nei giorni scorsi, da Silvio Berlusconi, torna all'attacco: "Berlusconi e il Carroccio? guardano a Putin e fanno lo sgambetto all'Italia" è stato l'affondo dei dem. Giuseppe Conte (M5S), infine, ha invitato la premier "a venire in Parlamento".
Armi all’Ucraina, la Lega frena: “Evitare il conflitto diretto con la Russia”
Pd all'attacco: "Berlusconi e Carroccio? guardano a Putin". Conte (M5S): "premier venga in Parlamento"