Franco Esposito
In Italia, nel calcio, magagne e imbrogli non rispettano i livelli. Succedono e li trovi a qualsiasi altezza. Nessuna esclusa. Anche nel calcio giovanile, ora sotto choc. Quattro baby calciatori truccarono una partita. Avete letto bene, cari amici, no, non vi siete sbagliati. Nessun abbaglio. "Truccarono".
L'indagine è partita dall'esposto di un terzo club retrocesso. "Quel risultato fu fatale per noi". Giovani, imberbi, baby davvero, i protagonisti di questa brutta storia dovranno stare lontano dai campi di gioco nei prossimi quattro anni.
Una maxi squalifica, coinvolti anche i dirigenti. "I nostri ragazzi sono innocenti", ora urla Umberto Manella, direttore generale Academy Turano. "Noi colti di sorpresa", così difende i suoi baby calciatori, evidentemente maleducati, portati ad alterare il risultato almeno di una partita. Un sabotaggio alla regolarità del campionato.
Quella del torneo Giovanissimi regionali Elite. In campo vanno ragazzini di quindici anni, non scafati calciatori di trentacinque prossimi alla pensione. Una baby combine e si va oltre l'immaginario e l'immaginabile. Fa indubbiamente rumore la sentenza, anche se questo del calcio è un mondo stralunato ormai senza più regole, sempre più prigioniero dei suoi imbrogli.
Il Floria Grassina Belmonte, nel suo esposto, ha segnalato all procura federale una serie di fatti anomali accaduti durante la partita incriminata. Conversazioni intercettate in tribuna, un video con situazioni di campo "poco spiegabili" e un dialogo in chat ra un calciatore under 15 fiorentino e uno massese. Una ingenua spy story, con riflessi e ricadute clamorosa per il calcio giovanile, determinate dal tribunale sportivo. "Siamo sconvolti per la decisione che ha ribaltato il nostro proscioglimento in primo grado", commenta il direttore generale dello Zambra Cristiano Cavallini. "É stata accolta la tesi accusatoria della società di calcio che si ritiene danneggiata dalla condotta dei nostri atleti in quella partita, che è stata normalissima".
Ma la vergogna è che qualcosa sia comunque successo. Secondo la sentenza, si è trattato di un capolavoro alla rovescia. Sì, alla rovescia, per quanto attiene all'educazione sportiva dei baby calciatori. Un mix di responsabilità, ad avviso della Corte Federale d'Appello sezioni unite nel procedimento contro la A.S.D. Zambra di Pisa, che si è beccata quattro punti di penalizzazione, e il Montignoso. IL club massese è condannato a pagare mille euro di multa.
Niente rispetto alle squalifiche rimbombanti nell'ambiente: quattro anni a Federico Viviani, allenatore dello Zambra all'epoca dei fatti, e a tre baby calciatori; un anno di stop per un ragazzo di quindici anni, tesserato nel Montignoso. Laddove il Fiorentina Grassina Belmonte ha visto accolto il suo esposto: giura di aver rinunciato alla combine.
Ma di cosa non sono stati capaci questi lattanti del calcio? Ormai non c'è più religione, a qualsiasi livello. Anche in questa, che dovrebbe essere l'età dell'ingenuità e/o dell'innocenza. Invece viene stabilito il record in materia di illecito precoce.
La domanda è: perché mai in un piccolo campionato periferico ci sarebbe stata una combine? Non certo per denaro, dovendo considerare lontanissimo il pianeta Champions. E la partita del 15 maggio 2022, in cui lo Zambra avrebbe "perso di proposito contro il Montignoso per determinare la retrocessione del Floria Grassina Belmonte".
Momento topico della disgustosa vicenda un calcio di rigore provocato da un intervento scomposto di un giocatore dello Zambra. L'episodio si sarebbe verificato nella parte finale di uno dei spareggi playout. Il Grassina ha inviato un esposto alla Procura federale, segnalando fatti anomali accaduti nel corso della partita. La tesi accusatoria ha trovato pieno accoglimento. "Siamo noi a ritenerci danneggiati in quella partita con il Montegioco".
La sentenza, alla fine, ha amareggiato davvero tutti. In tribunale la società fiorentina ha avuto modo di esprimere la propria amarezza. "L'intento non era quello di far punire così pesantemente dei ragazzini, ma piuttosto accertare eventuali responsabilità degli adulti. Il club è comunque retrocesso".
Già, gli adulti: quale parte hanno avuto in questa rivoltante vicenda che indica quali protagonisti giovanissimi calciatori? Lo Zambra intanto è retrocesso, semplicemente perché "la penalizzazione viene assegnata per questa stagione".
Prevale comunque il senso di inutilità di questa sentenza. Ma la vicenda tristissima è qualcosa in grado di insegnare. Questo illecito sportivo record di precocità di sempre lascia in tutti un senso di totale insoddisfazione e di profondo disgusto. Intanto, due ricorsi sono in arrivo al Coni. Ribaltare o confermare il giudizio della Corte federale d'appello conta poco, quasi niente. Resta, sopravvive e purtroppo domina la realtà: se anche i ragazzini si mettono a truccare i risultati delle partita, vuol dire che in Italia il calcio è andato oltre. E meriterebbe di sparire. Oppure, che si dia una regolata, se ne è capace.