Gente d'Italia

Cittadinanze, caos in Uruguay: appuntamenti sospesi fino a settembre?

DI MATTEO FORCINITI

Il fantastico mondo che ci racconta la propaganda ufficiale dell'Ambasciata italiana in Uruguay si scontra quotidianamente con la realtà dei fatti. L'emergenza dei servizi consolari, infatti, non si accenna a placare e si sta facendo sempre più grave specialmente per quanto riguarda la mancanza di appuntamenti per il servizio di cittadinanza. Una situazione, questa, che sta negando tantissimi uruguaiani indignati un loro diritto.

Gente d'Italia è venuta a conoscenza di un'altra notizia sconvolgente che è stata confermata da quattro diverse fonti: gli appuntamenti per la cittadinanza sono attualmente sospesi e tale sospensione dovrebbe prolungarsi almeno fino a settembre come è stato annunciato nel corso della riunione con la rete consolare dell'interno del paese svoltasi a metà dicembre.

Il motivo, spiegano queste fonti, sarebbero le sentenze emanate in Italia per il riconoscimento della cittadinanza per via maternaCome abbiamo raccontato già in passato, questa pratica che sta diventando sempre più diffusa consiste nell'intraprendere un'azione legale in Italia per vedersi riconosciuto un diritto sancito dalla Corte Costituzionale nel 2009 e mai regolamentato dal Parlamento. Alla base di questo paradosso c'è un'assurda discriminazione che subiscono le donne italiane emigrate nate prima del 1° gennaio del 1948 che non possono trasmettere la nazionalità ai propri discendenti a differenze degli uomini per i quali non esiste praticamente alcun limite.

Ovviamente, queste pratiche hanno la priorità dato che devono essere risolte entro una scadenza di tempo stabilita dalla sentenza di un giudice. E tutte le altre pratiche? Chi non sborsa migliaia di euro per avviare un processo resta nel limbo dell'attesa sperando di riuscire a ottenere una data dal sistema on line che non arriva mai.

 

Il problema però non finisce qui: la sospensione di questo servizio è un segreto di Stato, pubblicamente le autorità diplomatiche non aprono bocca. Questo silenzio è comprensibile dato che la sospensione di un servizio pubblico logicamente comporta una palese illegalità anche se qui in Uruguay siamo abituati a vedere persone che passano sopra la legge senza alcuna conseguenza come ci insegna bene il caso del Comites che gode della complicità dell'Ambasciata.

Proprio pochi giorni fa un gruppo di cittadini in attesa di ottenere un turno manifestava il proprio dissenso alla cancelleria consolare consegnando una lettera di protestaIn risposta, un rappresentante di questo gruppo, Kevin Barcelo, raccontava di essere stato ricevuto dal capo cancelliere Alessandra Crugnola: "Mi ha detto che attualmente stanno dando 50 turni a settimana anche se mi ha chiarito che almeno fino ad agosto la situazione è estremamente complicata. Noi non sappiamo se ci abbia detto la verità o meno ma in ogni caso, anche se fosse vero, questi 50 turni non bastano di fronte a una domanda altissima per questo noi riteniamo insufficienti le risposte che ci hanno dato".

La stessa Alessandra Crugnola si trovava a metà dello scorso dicembre a coordinare l'incontro organizzato dall'Ambasciata con i funzionari consolari onorari attivi nell'interno dell'Uruguay"La riunione" -si legge nel comunicato- "ha rappresentato un'utile occasione per raccogliere indicazioni, frutto delle istanze espresse all'interno del Paese, per un aggiornamento sulle procedure, per condividere buone prassi e idee a favore della collettività in Uruguay, anche nell'ottica della futura decentralizzazione di alcuni servizi consolari, al fine di avvicinarli ai connazionali dell'Interno del Paese".

Gli appuntamenti della cittadinanza sospesi restano un mistero. Meglio non parlarne per non interferire con il racconto della propaganda ufficiale da migliaia di dollari che viaggia a gonfie vale.

E poi siamo in piena preparazione della "biciclettata" le altre cose possono aspettare.....

Exit mobile version