di Riccardo Galli
Moltissimi credono che l’evoluzione proceda e lavori sempre e senz’altro in linea retta, lo si può vedere spesso raffigurato in quel disegno in cui, partendo dalla sinistra, si va da un simil primate, poi un ominide, poi un cavernicolo, quindi un sapiens. Non è vero, non è andata così: specie umane diverse tra loro hanno convissuto, l’evoluzione non è stata e non è una freccia, il tracciato di un fiume verso la foce e lo sbocco dell’homo sapiens. L’evoluzione ha avuto percorsi paralleli, alcuni senza sbocco, altri che sono durati a lungo, più a lungo di quanto non sia durato finora il sapiens, ma poi si sono esauriti. La lezione dell’evoluzione è che specie umane possono essere compresenti nel tempo e non necessariamente, nel cammino, si marcia di stazione in stazione verso la destinazione migliore. Lo dimostrano non solo i ritrovamenti archeologici e le tracce lasciate in termini di Dna, lo dimostra non solo la scienza. Lo fa anche la cronaca.