DI EDDA CINARELLI
L'Italia e l'Argentina da anni sembrano ignorarsi reciprocamente, ma in questo mare d'indifferenza un'Università Italiana cerca di tendere un ponte tra i due paesi. Per ora si tratta di un seme, dell'inizio di un cambiamento, che potrebbe avere un buon seguito ed iniziare una tappa di vicinanza e di scambi. Proprio per lanciare questo progetto innovativo è venuto a Buenos Aires il prof. Raffaele Marchetti della Luiss.
Professore, perché è venuto in Argentina?
Sono venuto con il fine di lanciare borse di studio della Luiss per studenti argentini di origine italiana quindi sia per gli alunni delle scuole paritarie italo argentine sia per quelli delle altre scuole, incluse quelle statali, alla condizione essenziale che abbiano un antenato italiano.
Le borse di studio sono per frequentare corsi a Roma, in italiano o in inglese (ognuno sceglie in quale delle due lingue studiare). La LUISS ha l'intenzione di riallacciare un contatto culturale con la comunità italiana dell'Argentina, perché si è accorta che tale legame si è troppo indebolito negli anni.
Si nota, ma cerchi di essere più preciso.
L'Italia ha sottovalutato e alle volte dimenticato la collettività italiana dell'Argentina e questo è un dramma per gli italiani, che vivono qui ma anche per l'Italia. Quando si parla dell'Italia diciamo in genere che ha poco meno di 60 milioni di abitanti, a volte ci ricordiamo che 6 milioni sono i cittadini italiani residenti all'estero con il passaporto italiano, ma non si calcolano mai gli oriundi italiani di cui ci si è completamente dimenticati e invece potrebbero costituire una ricchezza.
Cosa intende per comunità italiana?
Per me la comunità italiana è fatta dalle persone che hanno il passaporto, dalle persone che ne hanno diritto e ancora non lo hanno e dagli oriundi, perché anche loro fanno parte in qualche modo della comunità italiana in senso lato. Penso che complessivamente la comunità italiana sia fatta da 100 e passa milioni di persone che appartengono alla comunità culturale, sociale italiana. Questa è la mia visione. Quando affermiamo che l'Italia è fatta da 59 milioni di persone, secondo me facciamo una dichiarazione fallace, scorretta.
Ha detto che l'Italia non si interessata abbastanza degli emigrati e dei loro discendenti su cosa si basa?
Si è disinteressata e in alcuni casi non è stata fedele ai suoi doveri. Per esempio, riferendoci al passato recente non ha offerto sufficiente protezione agli argentini con passaporto italiano, che sono stati rapiti, torturati e uccisi in questo paese come in Cile. Questa non è una cosa da poco. C'è anche un ex console, Calamai, che ha pubblicato un libro sul tema: Niente asilo politico.
Ho letto i titoli di alcuni dei suoi libri: La politica della globalizzazione; La diplomazia ibrida italiana;
Diplomacia Ciudadana. Quale consiglierebbe di leggere ad una persona digiuna di diplomazia?
Quest' ultimo, su come le città s'internazionalizzano in temi economici, politici, culturali, è accessibile. Poi ce n'è un altro pubblicato in Italia che si chiama La politica della globalizzazione, che è abbastanza facile.
Uno dei suoi libri s'intitola "Per la patria e per profitto. Multinazionali e politica estera dalle Compagnie delle Indie ai giganti del web". Come sono cambiate le relazioni internazionali con l'impatto dell'informatica?
Si sono accelerate e sono diventate più inclusive, cioè le relazioni internazionali sono molto più veloci. Adesso qualsiasi politico dev'essere attaccato a twitter entro pochi minuti altrimenti perde l'attimo di visibilità quindi tutto è accelerato. Poi è anche tutto più inclusivo perché in un certo senso tutti possono partecipare, tutti possono scrivere su internet, tutti possono pubblicare quello che vogliono, tutti hanno accesso alle informazioni.
È un sistema democratico?
In parte sì e in parte no, perché dopo c'è il tema delle fake news, delle notizie che possono portare a degenerazioni. Certamente se noi confrontiamo il mondo d'oggi all' Ottocento, quando l'informazione era di esclusivo dominio degli aristocratici certo che è democratico, ma anche rispetto a quarant'anni fa è più inclusivo.
Parliamo delle relazioni Italia Argentina, i due paesi continuano ad allontanarsi?
In questo momento il tema più caldo delle relazioni tra Italia e Argentina è determinato del mancato sostegno argentino alla candidatura di Roma sede dell'Expo 2030. L'Argentina, paese in cui c'è una grossa comunità italiana sembra aver deciso di sostenere la candidatura di Riad, in Arabia Saudita, che è il competitore di Roma. Questa decisione del governo argentino è stata percepita in Italia molto male
La votazione per la scelta della città sede della nuova Expo 30 avrà luogo a novembre ma sembra che il governo argentino abbia già dichiarato di voler sostenere Riad. Evidentemente c'è stata una delegazione araba che deve aver fatto delle proposte di cooperazione attrattive.
Questo ha rovinato i rapporti con l'Italia, almeno per adesso, poi chissà? Magari in futuro le cose si riprenderanno però in questo momento la decisione dell'Argentina di appoggiare Riad non è stata presa bene, perché il governo italiano e il MAECI stanno investendo molto su questo evento e non ci si sarebbe mai aspettati che l'Argentina, un paese pieno di italiani, votasse il competitor di Roma, ne consegue che i rapporti bilaterali al momento sono danneggiati.
Il problema è questo, la votazione per la scelta della sede dell'Expo sarà in autunno, le elezioni argentine si terranno il 23 ottobre. Ammesso che in Argentina cambi il governo e che quello nuovo desideri votare per Roma, non fa in tempo a esprimere il suo voto perché inizierebbe a governare a dicembre. A novembre quindi l'Argentina voterà secondo il volere della maggioranza attuale.
Che previsioni ci sono sull'aumento della popolazione nel mondo?
Per il futuro è previsto che la popolazione arriverà sui dieci miliardi di persone, che la maggior parte delle persone vivranno in Africa e in Asia, che paesi come la Nigeria arriveranno ad avere 800 milioni di persone che città come Lagos avranno centoventi milioni di persone. Questo sarà il futuro di alcune megalopoli, già adesso in Cina ci sono alcune città con più di venti milioni di abitanti, si avvicinano ai trenta. Si immagina metà della popolazione italiana, tutta insieme. Qui a Buenos Aires con i comuni limitrofi ci sono circa undici milioni di persone. Chiaro che questo sarà una sfida, comporterà una trasformazione di come noi ci pensiamo nel vivere sociale, i trasporti, l'educazione, la salute, l'inquinamento cambia tutto.
Mi sembra una realtà molto difficile.
Se poi sorge una pandemia ci mette un secondo a svilupparsi in tutto il mondo com'è successo con il covid.
Non si sa come sia sorto inizialmente il virus ma è chiaro che è diventato pandemia perché è facilissimo viaggiare.
È frutto della globalizzazione nel senso che la pandemia si è diffusa velocissimamente perché tutti viaggiano.
Parli del problema demografico.
L'Italia ha un trend demografico negativo per cui secondo le proiezioni si andrà sotto i cinquanta milioni di persone, alcuni demografi sostengono addirittura che si andrà sotto i quaranta milioni di persone. L'Italia si sta quindi rimpicciolendo e questo è uno dei motivi in più per guardare alla comunità italiana all'estero.
Edda Cinarelli