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BOLOGNA - L'Emilia-Romagna continua ad essere una regione attraente, una delle realtà a livello nazionale maggiormente in grado di richiamare studenti e lavoratori da altre parti d'Italia e dall'estero. Questo è grazie al livello di benessere e alle numerose opportunità di studio e di lavoro che riescono ad offrire la Regione e le sue università. Un saldo migratorio positivo, dunque, anche se la comunità di emiliano-romagnoli all'estero iscritti all'AIRE continua a crescere.

Lo evidenziano i dati sui trasferimenti di residenza di fonte Istat e da quelli del Ministero dell'Università e della Ricerca riguardanti gli studenti iscritti ad un corso di laurea elaborati da Art-ER.

Nel corso del 2021 sono state circa 67,8 mila le persone che hanno deciso di trasferire la propria residenza in Emilia-Romagna, provenendo da altre regioni o dall'estero. Coloro che invece hanno deciso di lasciare la regione sono state in numero inferiore (attorno a 39,5 mila), determinando pertanto un saldo migratorio positivo, pari a 28,3 mila residenti in più rispetto alla fine del 2020 (6,4 nuovi residenti ogni mille abitanti). Di questi, 15,6 mila sono le persone in più provenienti dall'estero, a cui si aggiungono 12,7 mila persone provenienti dalle altre regioni, in maggioranza del meridione italiano. Il 70% ha cittadinanza straniera (20 mila persone in più nell'anno), a fronte di 8,4 mila italiani in più.
Tra gli italiani, anche nel 2021, per il 14esimo anno consecutivo, il saldo migratorio con l'estero è stato negativo: sono stati quasi 7,3 mila gli emiliano-romagnoli che nel corso dell'anno hanno trasferito la propria residenza all'estero, mentre si sono fermati a 5,1 mila gli italiani che si sono trasferiti dall'estero. I quasi 2,2 mila residenti italiani in meno hanno così contribuito a peggiorare un bilancio che negli ultimi 10 anni ha visto la "perdita" netta di quasi 43,4 mila residenti (di cui 8,6 mila con titolo di laurea).
Questi dati spiegano la crescita nel tempo della comunità di emiliano-romagnoli residenti all'estero ed iscritti all'AIRE, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, che a fine 2021 conta 242,3 mila persone, il 4,2% del totale degli italiani iscritti a livello nazionale.
Ampiamente positivo, invece, il bilancio riguardante i movimenti dalle altre regioni italiane. Nel corso del 2021 si sono trasferiti in Emilia-Romagna quasi 30,9 mila italiani provenienti dal resto d'Italia, a fronte di 20,3 mila cancellazioni di residenza, determinando un bilancio positivo pari a 10,6 mila residenti italiani in più, che ha fatto crescere fino a 105,5 mila il saldo migratorio interno decennale (di cui 42,8 mila con titolo di laurea).
Nel caso dei cittadini stranieri, invece, è risultato positivo sia il saldo con l'estero (17,8 mila residenti in più nel corso del 2021), sia quello con le altre regioni italiane (2,1 mila persone in più), contribuendo a rafforzare ulteriormente il bilancio di lungo periodo: tra il 2012 e il 2021 il flusso netto di cittadini stranieri che hanno trasferito la propria residenza in regione ha superato le 218 mila persone.
Questi numeri non includono gli studenti "fuori sede" iscritti ad un corso di laurea con sede in Emilia-Romagna. Nell'anno accademico 2021/2022, tra i quasi 166 mila iscritti ad un corso di laurea con sede in Emilia-Romagna (considerando i quattro Atenei regionali e le sedi di Piacenza di altre Università), il 47,8% provengono da fuori regione, dato più alto tra le regioni con il numero maggiore di studenti universitari. Sono 17,4 mila gli studenti universitari residenti in Emilia-Romagna iscritti ad un corso di laurea fuori regione (corrispondenti al 16,7% del totale degli studenti universitari residenti in regione). Il saldo migratorio universitario, calcolato considerando il numero di studenti "fuori sede" che studiano in Emilia-Romagna e gli studenti emiliano-romagnoli iscritti fuori regione, è pari a quasi 62 mila studenti, valore più alto di quanto osservato nelle altre regioni.