Il progetto "La bellezza in un gesto", nato dalla collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Federazione Italiana Scherma (FIS), ha fatto tappa alla scuola "Cristoforo Colombo" di Buenos Aires, in occasione della prova di Coppa del Mondo di spada maschile in programma nel fine settimana nella capitale argentina. È il decimo appuntamento di un percorso itinerante per il mondo che contribuisce a diffondere i contenuti e i valori della scherma, nonché a valorizzare in maniera integrata il nostro Paese attraverso lo sport.
La conferenza presso la scuola "Cristoforo Colombo", organizzata dall'Ambasciata d'Italia a Buenos Aires in collaborazione con la FIS e con il coinvolgimento della Federación Argentina de Esgrima, ha portato "in pedana" i temi dell'istruzione e dell'inclusione, consentendo agli studenti dell'istituto di conoscere da vicino il mondo della scherma anche grazie una prova pratica insieme ai tecnici delle Nazionali italiana e argentina.
Aperto dall'intervento dell'Ambasciatore Fabrizio Lucentini, l'incontro è proseguito con i contributi di Milena Panaro, Coordinatrice Didattica della "Cristoforo Colombo", il CT Dario Chiadò, Responsabile d'arma della spada italiana, Victor Sergio Groupierre, Presidente della Federación Argentina de Esgrima, e Alejandro Maldonado, Presidente della Fundación Argentina inclusión y deporte.
La Nazionale italiana, intanto, prosegue i suoi allenamenti nella sala di scherma del Club Universitario di Buenos Aires: la delegazione azzurra, guidata dal Commissario tecnico Dario Chiadò, è stata accolta con grande affetto e disponibilità dal maestro Sergio Lucchetti, avendo così modo di lavorare, dopo l'arrivo in Sudamerica, sia ieri che oggi.
La competizione inizierà domani, 24 marzo, con le fasi preliminari, per poi continuare sabato 25 con il tabellone principale della gara individuale e domenica con la prova a squadre.
Sulle pedane del Club Universitario di Buenos Aires, inoltre, è storico il legame Argentina-Italia, anche nel ricordo del maestro Candido Sassone, che fu direttore tecnico della sala dal 1933 al 1956. "Ha insegnato sport, conquistando l'affetto unanime dei suoi studenti che gli rendono omaggio", la frase incisa sulla targa – a corredo di una sua foto – in memoria del maestro italiano.