A sei mesi dall'inizio della legislatura il tasso di partecipazione ai lavori del Parlamento si aggira attorno al 75 per cento. I senatori se la cavano un po' meglio: a Palazzo Madama la partecipazione media degli eletti sfiora quota 79, mentre a Montecitorio scende al 74 per cento. Bilancio positivo, ma non mancano gli assenteisti. C'è chi, come Matteo Renzi, ha disertato più della metà delle votazioni e chi, in Aula, si è visto ancora meno. Un gruppo ristretto, composto da 37 parlamentari, il cui tasso di partecipazione non supera il 15 per cento. Ne fanno parte alcuni dei pesi massimi eletti alle scorse elezioni, tra cui Carlo Calenda, Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e la compagna Marta Fascina.
Calenda e Berlusconi tra i più assenti
Si tratta di numeri messi a disposizione da Openpolis ed elaborati sulla base delle votazioni elettroniche registrate durante le sedute di Camera e Senato. Guardando ai vertici dei partiti, i tabulati assegnano la vittoria ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader dell'Alleanza Verdi e Sinistra. Il primo arriva in cima al podio con una partecipazione dell'83 per cento, il secondo finisce appena sotto con il 73. Percentuali che staccano tutti gli altri colonnelli, a partire da Carlo Calenda e Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, eletto al Senato, è tra i leader più assenti con un tasso di partecipazione pari allo 0,55 per cento. Peggio di lui solo Umberto Bossi (0,38), penalizzato dalle fragili condizioni di salute.
Conte e Schlein sopra il 50%
Al leader di Azione non va meglio. Calenda, infatti, si trova al settimo posto della classifica dei meno presenti con appena l'11 per cento di presenze. Non supera la sufficienza nemmeno l'alleato Matteo Renzi. L'ex premier, eletto a Palazzo Madama, finora ha partecipato solo al 41,7 per cento delle votazioni. Decisamente meglio rispetto al 24 per cento di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, junior partner di maggioranza. Tra i big, invece, il meno assente è Giuseppe Conte con il 65,2 per cento di presenze in Aula. Più bassa la percentuale di Elly Schlein, reduce da una campagna congressuale che l'ha tenuta per diversi mesi lontano dagli scranni di Montecitorio. Per la neo segretaria del Pd il tasso di partecipazione è comunque del 53 per cento.
Più assenteisti nella maggioranza
È tra le file del centrodestra che si contano la maggior parte degli assenteisti. Nella classifica dei 20 parlamentari meno presenti, 3 sono di opposizione e 17 di centrodestra. Tra questi troviamo la leghista Giulia Bongiorno, presente solo al 30 per cento delle votazioni, Federico Mollicone (18 per cento) e, tra più assenti, Marta Fascina. La compagna di Berlusconi - 1,7 per cento di partecipazione - si trova al quarto posto, dopo Bossi, Berlusconi e il leghista Antonio Angelucci. Anche nella scorsa legislatura Fascina risultava tra le più assenti con un tasso di partecipazione pari al 24 per cento.
Discorso a parte va fatto per gli esponenti di governo. Per loro è fisiologico che il tasso di partecipazione in parlamento risulti più basso rispetto ai colleghi dell'opposizione. Giorgia Meloni, ad esempio, ha presenziato solo nell'1,34 per cento dei casi. Matteo Salvini, senatore e ministro delle Infrastrutture, ha partecipato al 14 per cento delle votazioni. Va detto, però, che anche durante la scorsa legislatura, quando Salvini e Meloni non ricoprivano alcun incarico di governo, il livello delle assenze dei due leader era ugualmente basso. Meloni, con il 34 per cento di presenze, ha chiuso la scorsa legislatura nella top 10 dei deputati più assenti. Idem per Salvini, assente nel 61,9 per cento dei casi.
Avs, M5s e Pd i più presenti
I parlamentari dell'opposizione vantano la percentuale più alta di partecipazione al voto. Al primo posto troviamo l'Alleanza Verdi e Sinistra, che a Montecitorio (al Senato è confluita nel misto) può contare in media su una partecipazione dell'86 per cento. Stessa percentuale del M5s a Palazzo Madama, mentre alla Camera i pentastellati scendono a quota 80. Bene anche il Pd: 79 per cento a Montecitorio e 83 al Senato. Più bassi, invece, il Terzo polo e i partiti di centrodestra. I centristi alla Camera hanno presenziato al 67 per cento delle votazioni; poco meno rispetto a FdI (73 per cento), ma più dei leghisti (68 per cento). Al Senato, invece, il Carroccio sorpassa i calendiani e si piazza dietro FdI. I più assenti sono i parlamentari di Forza Italia, con un tasso di partecipazione del 68 per cento a Montecitorio e del 64 a Palazzo Madama.