BOLOGNA - Per capire meglio il nuovo fenomeno migratorio e per scoprirne le varie sfaccettature, il Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Regione Emilia ha realizzato, con il contributo della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo, una ricerca universitaria dal titolo "Vado. Voy a volver o me quedo? Le biografie migratorie degli emiliano-romagnoli nella Comunità di Madrid" che è stata circoscritta in gran parte alla città di Madrid e che è stata presentata nei giorni scorsi.
I docenti Fabrizio Patriarca ed Eleonora Costantini, insieme allo storico e ricercatore Fabio Calè, hanno portato avanti un interessante studio che unisce interviste a emiliano-romagnoli, a esponenti di spicco della comunità italiana residenti a Madrid da molti anni, analisi di dati e una sezione speciale dedicata ai più giovani. Il 23 marzo scorso si è tenuto a Madrid la presentazione degli esiti di questa ricerca, realizzata anche grazie alla collaborazione con l'Associazione di emiliano-romagnoli As.Er.Es, con sede nella città spagnola.
"Ci siamo concentrati soprattutto sugli ultimi 10, 15 anni" spiega Fabio Calè in un'intervista al giornale spagnolo "La Voce d'Italia". "Prima del 2000 erano pochissimi gli italiani che arrivavano a Madrid ma, dopo, il numero è andato crescendo e tra il 2012 e il 2015 le cifre si sono moltiplicate. Nella nostra ricerca è stato molto importante poter contare sul sostegno dell'Ambasciata che ci ha permesso di analizzare i dati dal 1990 ad oggi, dell'Associazione Emiliano Romagnoli che ha il contatto con il territorio e con i corregionali, della scuola italiana che ci ha dato la possibilità di arricchire la ricerca con i commenti dei più giovani. A loro è stato chiesto di elaborare un tema sulla relazione che ciascuno ha con l'Italia, non soltanto per ciò che apprendono a scuola o in casa, ma anche da altre fonti, cinema, musica, amici. Il risultato è stato sorprendente e, come in altre questioni, il narrato personale si discosta dalle percezioni generali e dai preconcetti".