Il caso che vede coinvolto Donald Trump riguarda il pagamento di 130 mila dollari in nero, avvenuto nel 2016, in piena campagna presidenziale, per comprare il silenzio della porno star Stormy Daniels, che aveva minacciato di rivelare di aver fatto sesso nel 2006 con il tycoon, in occasione di un torneo di golf. La donna aveva contattato, con il suo agente, nell'ottobre 2016, il direttore di un magazine, Enquirer, offrendogli la storia in cambio di soldi. Venne coinvolto l'avvocato di Trump, Michael Cohen, che anticipò di tasca propria 130 mila dollari per evitare che la storia emergesse. Trump poi vinse le elezioni e, una volta entrato alla Casa Bianca, versò i soldi sul conto dell'avvocato. Il tycoon ha sempre detto che si trattava del pagamento di un onorario e non per il caso della donna.
Chi è Stormy - Il suo vero nome è Stephany Gregory, 44 anni, di Baton Rouge, Louisiana. Repubblicana, attrice per cinque anni in film per adulti, poi regista. Il nome d'arte è un omaggio a Stormy, il nome della figlia del chitarrista dei Motley Crue, band heavy metal californiana degli anni '80, e alla marca di whisky Jack Daniels.
La donna ha raccontato di aver conosciuto Trump quando lei aveva 27 anni e lui 60, nel corso di un torneo di golf in Nevada. Secondo il suo racconto, Trump le avrebbe detto che gli ricordava la figlia Ivanka, e che le avrebbe offerto una parte nella serie tv "The apprentice". La sera avrebbero fatto sesso, un incontro durato pochi minuti. Il tycoon ha sempre negato. Quando nel 2011 Trump annunciò una sua prima candidatura, lei provò a vendere la storia a un magazine, ma l'avvocato del tycoon, Cohen, minacciò di fare causa e il magazine cancellò tutto. Nel 2016 Stormy ci ha riprovato. Poi ha raccontato tutto nel 2018. Cohen, messo sotto processo, è stato condannato a tre anni di carcere per il pagamento in nero alla donna e per aver mentito al Congresso.
Chi è Alvin Bragg - Afroamericano, 49 anni, cresciuto ad Harlem, il quartiere nero di New York, studi ad Harvard, Bragg ha dedicato anni in difesa dei diritti civili, al punto da essere stato finanziato nella sua campagna per diventare procuratore dal filantropo George Soros, che mise mezzo milione di dollari. Soros finanzia tutti i candidati che si battono contro le carcerazioni di massa. Entrato alla procura nel 2007, Bragg è diventato nel gennaio 2021 capo di quella del distretto sud di Manhattan. Dopo iniziali titubanze, ha ripreso in mano il caso Trump-Stormy.
Le accuse - Il dipartimento Giustizia si è già espresso sulla storia, decidendo di non intervenire. Il pagamento di una persona per non farla parlare è considerato un "reato minore", ma la procura ritiene che questo sia avvenuto in violazione della legge sui finanziamenti elettorali. Trump ha sempre negato di averlo fatto per non compromettere la campagna elettorale, ma la procura non gli ha creduto. Il Gran giurì - è una giuria formata da ventitré cittadini estratti a sorte e che decidono se le prove raccolte dalla procura sono sufficienti per portare una persona a processo. Non è il procuratore distrettuale Alvin Bragg a decidere dell'incriminazione di Trump, ma il gran giurì. Per incriminare una persona serve la maggioranza dei voti.