E' stato rilasciato in un'area protetta della Calabria, il Parco regionale delle Serre, un primo nucleo di 20 individui di cervo italico (Cervus elaphus italicus), sottospecie autoctona della nostra penisola, decimata negli ultimi secoli e sopravvissuta solo nel Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara, già riserva di caccia degli Estensi.
A marzo, dopo le delicate operazioni di cattura, gli animali sono stati trasferiti in tutta sicurezza a oltre mille chilometri di distanza, nel Parco Naturale Regionale delle Serre. Gli individui traslocati sono sottoposti a monitoraggio tramite l'utilizzo di collari satellitari, che permettono la verifica degli spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità.
L'Operazione prevede la cattura e il rilascio nella nuova area identificata di almeno 20 individui per anno, per tre anni (2023, 2024 e 2025).
L'Operazione Cervo Italico è stata realizzata grazie allo sforzo congiunto di Carabinieri Forestali, Riserva Naturale Bosco della Mesola, Parco Naturale Regionale delle Serre, Università di Siena, Wwf Italia, l'ente di studi faunistici Dream Italia, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lazio e Toscana e l'Università di Bologna.
La missione è quella di salvare dall'estinzione una sottospecie del tutto unica, il Cervus elaphus italicus: tutti i cervi presenti nel resto della penisola sono cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus), introdotti in Italia a partire dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale "Bosco della Mesola", in provincia di Ferrara, ha conservato fino ad oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico. Ma questi, in condizioni di isolamento genetico, hanno un futuro incerto, per il rischio di consanguineità, modificazioni dell'habitat o epidemie.