DI MATTEO FORCINITI
5 mila gli euro destinati alle attività del Comites di Montevideo che sono ancora lì in attesa di essere utilizzati dal 2019.
La vicenda, paradossale e incredibile, ha avuto una nuova svolta con l’intervento diretto dell’Ambasciata italiana che ha proposto ai consiglieri di utilizzare una parte di questi fondi per un altro progetto nell’ambito dell’insegnamento della lingua italiana nelle scuole.
Secondo la legge, per spendere questi soldi, l’organismo di rappresentanza deve avere un progetto specifico e non ci possono essere altre giustificazioni. Ma com’è possibile che in Uruguay non si riescano ancora a spendere dei soldi inviati dal Ministero degli Esteri quattro anni fa? Come si è arrivati fino ad oggi?
La storia è complessa e risale al precedente esecutivo del Comites sotto la presidenza di Alessandro Maggi. Alla fine del 2019 viene presentata un’iniziativa che consiste in una ricerca sociologica sulla nuova emigrazione che poco tempo dopo naufraga miseramente a causa dello scontro interno tra le due fazioni al comando guidate da Filomena Narducci e Renato Palermo.
A una prima figuraccia ne segue un’altra più subdola questa volta con il nuovo esecutivo del Comites comandato da Aldo Lamorte che si ritrova tra le mani un bel malloppo da utilizzare. L’opportunità è troppo ghiotta e infatti, nel settembre dello scorso anno, viene presentato verbalmente nel corso di una seduta clandestina senza l’accesso alla stampa il nuovo progetto incentrato sulla comunicazione che prevede la creazione di un sito web e la gestione dei profili social Facebook, Twitter e Instagram.
Forte è il sospetto che questa improvvisa esigenza di promuovere l’immagine del Comites sia in qualche modo legato alla politica locale dato che l’organismo della collettività è finito sotto il controllo del Partido Nacional che pensa a come mantenesi al potere in vista delle elezioni presidenziali del 2024: oltre a Lamorte deputato supplente nel Parlamento uruguaiano, all’interno della maggioranza del Comites c’è anche Silvana Goñi, edil departamental nella Intendencia di Florida per lo stesso partito.
Tuttavia, questo secondo progetto incentrato sulla comunicazione fino ad ora è rimasto solo “verbale”, a distanza di sette mesi non c’è ancora nulla di concreto e qui arriva l’intervento dell’Ambasciata in una lettera che il capo della cancelleria consolare Alessandra Crugnola ha inviato nei giorni scorsi al presidente Micucci. La proposta dell’Ambasciata è quella di destinare una parte di questi fondi alla stampa di un libro curato dal dirigente scolastico Antonella Agostinis e destinato ai docenti e agli studenti dei corsi di italiano realizzati nelle scuole, per coprire almeno 30 classi.
“Dato l’enorme contributo che il libro apporterebbe alla diffusione della lingua e della cultura italiana in Uruguay e la visibilità che darebbe ai collaboratori e finanziatori del libro, potrebbe trattarsi per il Comites di un progetto coerente con le sue finalità istituzionali ove fosse finanziato utilizzando, ad esempio, previa autorizzazione ministeriale, i fondi stanziati dalla Farnesina su richiesta del precedente Comitato datata 30 settembre 2019 per un progetto di studio della nuova emigrazione italiana che ancora non risultano essere stati utilizzati” si legge nella lettera del capo della cancelleria consolare che auspica al più presto la convocazione di una seduta per poter formalizzare la decisione.
Il prezzo stimato per la pubblicazione di questo libro è di circa 30mila pesos che rappresenta però solo una piccola parte del totale dei fondi stanziati nel 2019 dal Ministero: sugli altri 4.300 euro regna ancora il mistero più assoluto.
Il Comites porterà avanti il progetto di comunicazione-propaganda oppure farà un passo indietro?