Gente d'Italia

Italia prima in Ue per calo della popolazione nel 2100

Entro il 2100 la popolazione italiana si ridurrà di oltre 8,8 milioni, il calo più consistente in termini assoluti tra i 27 Paesi dell'Ue. Lo ha reso noto oggi Eurostat in base alle sue proiezioni.

Dai dati elaborati emerge anche che a fine secolo gli italiani saranno quelli che tra i 27 Ue avranno l'età media più elevata (53 anni) dopo i maltesi (53,3 anni).

In generale le proiezioni elaborate da Eurostat in base alle attuali dinamiche indicano che, nonostante l'arrivo di milioni di immigrati, la popolazione totale nei 27 è destinata a diminuire del 6,1% a fine secolo passando dai 446,7 milioni del 2022 a 419,5 milioni nel 2100. Proseguirà anche inesorabilmente il processo di invecchiamento, con tutte le immaginabili conseguenze, come ricorda Eurostat, sul piano previdenziale e sanitario. Gli ultraottantenni passeranno da 6,1% della popolazione al 15,3%, e saranno quindi a fine secolo 64 milioni contro i 27,1 del 2022. Quanto all'Italia, la riduzione della popolazione, in termini percentuali, la colloca in una fascia intermedia di Paesi dove i cali sono compresi tra il 10 e il 20% (ad avere le maggiori riduzioni saranno la Lituania e la Lettonia, rispettivamente con un meno 36,7 e un meno 37,8%). Ma in cifra assoluta gli 8,835 milioni di italiani in meno previsti a fine secolo sopravanzano di quale lunghezza i secondi classificati in questa graduatoria, ovvero i polacchi, destinati a perdere nei prossimi 78 anni, secondo Eurostat, 8,138 milioni di concittadini. Sempre in base alle proiezioni dell'istituto statistico europeo, tra il 2022 e il 2100 in Italia ci saranno 29,9 milioni di nascite a fronte di 57,5 milioni di morti e la previsione di un saldo positivo di 18,7 milioni tra emigranti e immigrati non riuscirà comunque a impedire che la popolazione totale passi dai 59 milini dello scorso anno ai 50,19 milioni della fine del secolo.

 

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