di Alessandro Camilli
Sono i giorni, anzi le settimane successive alle elezioni presidenziali americane: Biden ha vinto, Trump ha perso. Questa la realtà dei numeri. Ma c’è la realtà alternativa, quella che va narrando che le elezioni sono state truccate, di fatto la vittoria rubata a Trump. Rubata da chi, come? Dai satelliti, dal complotto mondiale e dalle macchine, truccate, che contano i voti. Questa delle macchine conta voti truccate per trasferire a Biden i voti di Trump piace molto e diventa nelle cronache e commenti di Fox News un dato di fatto acquisito. Una intera rete televisiva e una catena di notiziari e approfondimenti danno per certo che le macchine conta voti sono state manipolate, truccate. Ci credono davvero, lo sanno per certo a Fox News?
Non ci credono neanche loro, sanno benissimo che le elezioni non sono state truccate, che le macchine conta voti non sono state manipolate, che Biden ha legittimamente vinto. Lo sanno benissimo i conduttori della Fox, i suoi dirigenti, i suoi giornalisti. Lo sanno e se lo dicono in privato (ci sono fior di mail) ma al pubblico vanno a raccontare indignati e infuriati del trucco delle macchine conta voti. Lo fanno concordando, editore Murdoch compreso, sul fatto che al loro pubblico, alla loro gente la bugia sulle macchine truccate piace da morire. Si dicono: se raccontiamo la verità perdiamo consenso, ascolti, pubblico. Quindi Fox News decide e sceglie di mentire, ben sapendo di mentire. In termini politici e di umor popolare la scelta di mentire sapendo di mentire non costa nulla, non paga dazio. Anzi incontra soddisfatta domanda l’offerta di menzogna. C’è però un problema, diciamo tecnico, sulle macchine elettroniche conta voti: c’è una azienda che le produce, si chiama Dominion e, nel suo piccolo, si innervosisce parecchio.
Elezioni rubate a Trump: chiesti danni per miliardi - Dominion chiama a processo Fox News. Il racconto di un sistema truccato di conteggio voti ha portato danni alla azienda che quel sistema produce e commercializza. E quindi richiesta danni per miliardi. Fox e Murdoch prima tentano di eludere, raccontano qualche bugia anche al giudice (tipo quella delle cariche solo onorifiche di Rupert nel network) poi vedono arrivare il processo. E, con il processo, vedono arrivare la montagna di prove e documentazioni. Sì, mentivano e lo sapevano di mentire quando raccontavano delle elezioni rubate a Trump tramite il conteggio elettronico truccato.
Un processo, il processo lo dimostrerà ampiamente. E allora Fox News decide che mentire sapendo di mentire ha un costo, un prezzo da pagare. Stavolta circa 800 milioni a Dominion. Un prezzo che Fox giudica più esiguo del costo di immagine e non solo che sarebbe venuto dal processo. Fox evita il processo pagando 800 milioni. E’ l’ammissione, milione di dollari su milione di dollari, di aver mentito sapendo di mentire.
Non il semplice non vero, ma la strategia della menzogna - La vicenda Fox-Dominion non si fa fatica a trasferirla nella vita, dibattito, convinzioni, opinioni politiche e sociali italiane. Quante cose non vere, assolutamente non vere, imprecise fino alla falsità nelle dichiarazioni dei politici, nei testi giornalistici, nei commenti sui social e nella pubblica opinione. Una enormità, una quotidiana enormità, una enormità che è quasi normalità. Ma non la bugia o la falsità sono qui in questione e depurare la vita pubblica da bugia e falsità sarebbe davvero…vasto programma. Nella vicenda Fox-Dominion si vede e si valuta la strategia della menzogna sistematica, appunto il mentre sapendo di mentire. Questa fattispecie da noi, va detto, si vede meno. Per il semplice, disperato e disgraziato motivo che da noi è più rara la consapevolezza di quel che si dice, il sapere davvero qualcosa prendendosi casomai la briga di stravorgerlo. Da noi, in tv, in politica, sui social e al bar va molto il raccontar balle a propria insaputa.