In Sudan, nonostante una tregua concordata tra le parti, proseguono i combattimenti fra esercito e paramilitari. Tenendo conto della pericolosità della situazione, per l’Italia e per altri Paesi occidentali è però arrivato il momento di evacuare i propri cittadini. “Lavoriamo per garantire entro la nottata di poter far sì che tutti gli italiani che vogliono partire siano messi in sicurezza”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a 'Mezz'ora in più' su Rai 3, parlando delle operazioni di evacuazione dei civili italiani dal Sudan. Il responsabile della Farnesina ha sottolineato che ha parlato con entrambi i leader delle parti in guerra in Sudan ricevendo garanzie di sicurezza per gli italiani durante l'evacuazione, "e per questo li ho ringraziati". "Entrambi si sono detti favorevoli a far passare il convoglio degli italiani per lasciare il Paese", ha aggiunto. Il ministro degli Esteri ha spiegato che "ci sono 140 cittadini italiani che devono essere evacuati, il punto di incontro è l'ambasciata che è pienamente operativa e poi ci sono i militari che saranno coinvolti nelle operazioni di salvataggio. Noi contribuiremo anche all'evacuazione degli svizzeri e della nunziatura apostolica e di una ventina di cittadini europei. Circa 200 civili dovranno essere evacuati dai nostri militari". "I nostri connazionali in Sudan - ha aggiunto - sono stati tutti contattati, anche durante la nottata, dall'Unità di crisi del ministero. Sono stati chiamati uno per uno: stanno tutti bene e raggiungeranno la nostra ambasciata. Di più non posso dirvi per ragioni di sicurezza".
Con la crisi in Sudan aumenteranno le partenze dei profughi” lanciano l'allarme l’ong Mediterranea e Sos Mediterranée alla luce della crisi in atto nel Paese africano. “Quello che sta accadendo aggrava una situazione di grande sofferenza per la popolazione civile e chiaramente spingerà le persone a spostarsi dal Paese”, spiegano dalla ong Mediterranea. “A prescindere da dove vengono i profughi siamo pronti a salvarli”, dicono da Sos Mediterranée. Negli ultimi giorni - secondo le stime dell'Unhcr - sarebbero tra le 10 mila e le 20 mila persone in fuga dal conflitto nella regione sudanese del Darfur per cercare rifugio nel vicino Ciad.
Ieri Papa Francesco, dopo la recita del Regina Caeli, in Piazza San Pietro, ha detto: “Rimane purtroppo grave situazione in Sudan. Perciò rinnovo il mio appello perché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo. Invito tutti a pregare per i nostri fratelli e sorelle sudanesi”.