Pareggio a Udine (1-1 gol di Lovric al 13' pt e Osimhen 7' st) e il Napoli aritmeticamente conquista il suo terzo scudetto, a 33 anni di distanza dall'ultimo successo. Ora finalmente la festa può cominciare.
Scontri si sono verificati in campo quando alcune decine di tifosi dell'Udinese sono scesi in campo dove era in corso una pacifica invasione di campo da parte dei tifosi del Napoli. Dopo qualche scaramuccia con i supporter azzurri che si sono ritirati e l'azione delle forze dell'ordine, la situazione è tornata lentamente alla normalità.
Fuochi d'artificio, botti, fumogeni, clacson e trombette: Napoli è in delirio - il rumore è assordante - al fischio finale della partita di Udine che ha assegnato alla squadra di Spalletti il terzo scudetto della sua storia. Lo stadio Maradona, dove cinquantamila tifosi si sono riuniti per guardare il match sui maxi-schermi è letteralmente esploso. Ma alle stesse scene di giubilo si assiste ovunque in città, il cui centro è off limits alle auto e presidiato dalle forze di polizia, a cominciare dal largo Maradona, ai Quartieri Spagnoli, tempio laico del tifo azzurro. "Una giornata storica, grazie Napoli", dice una tifosa piangendo.
"Finalmente! Gli azzurri hanno vinto uno scudetto stra-meritato per gioco, passione e mentalità. Una squadra di giovani talenti, una società sana e un pubblico di tifosi straordinari: un mix vincente che rappresenta soltanto l'inizio di un ciclo di successi. Tutta Napoli, con gioia e responsabilità, ha sostenuto i giocatori: una squadra e una città vincenti oggi e in futuro. La visione e la programmazione a lungo termine pagano, a noi il compito di continuare a tenere sempre alto il nome di Napoli". Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi subito dopo aver assistito allo stadio Maradona alla vittoria matematica dello scudetto.