A piangere le quasi trecento vittime dello scontro fra tre treni in India c'è il mondo intero.
Le condoglianze per il bilancio in continua crescita dell'incidente, il quarto più grave nella storia indiana, continuano ad arrivare da tutti i Paesi, da capi di Stato e leader politici, assieme alle preghiere di Papa Francesco.
Mentre in serata il premier indiano Narendra Modi ha promesso "punizioni severe" per i responsabili del disastro.
"Una carneficina, un'apocalisse di lamiere": i soccorritori della Protezione Civile inviati alla stazione ferroviaria di Bahanaga, dove è avvenuta la tragedia, dal governo dell'Odisha e da quello di Delhi, hanno descritto così lo scenario in cui, in una lotta contro il tempo, hanno lavorato per salvare i duemila passeggeri coinvolti nello scontro. Tra sangue, grida d'aiuto, nel buio che complicava le ricerche, con le sirene delle ambulanze che correvano incessantemente verso i tre ospedali del distretto, hanno fatto di tutto per estrarre dall'ammasso delle diciassette carrozze accartocciate a zigzag prima i sopravvissuti, poi i morti, seguendo le indicazioni precise del governo. Fino a metà pomeriggio, quando le operazioni di recupero sono state dichiarate concluse, e il conteggio ufficiale delle vittime è salito a 288.
Un dato raccapricciante ma ancora parziale, perché secondo i responsabili dei tre ospedali del distretto, che sembravano essere diventati ospedali di guerra con lettighe e feriti ovunque, a terra e nei corridoi, molti dei novecento ricoverati sono gravissimi.
Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, il Coromandel Express, un treno nuovo e veloce diretto a Chennai, ha sbagliato lo scambio all'ingresso in stazione, è entrato in un binario morto e si è schiantato su un convoglio merci, rovesciandosi. In quel momento arrivava, in direzione opposta, un altro espresso superveloce, il Bengaluru-Howrah, che è andato ad accavallarsi sul Coromandel deragliato sul suo binario.
Nel corso della giornata, mentre Naveen Patnaik, il Governatore dell'Odisha, e il premier Modi visitavano il sito, uno dei problemi più strazianti è stata la gestione dei cadaveri e la loro identificazione da parte dei parenti. I quasi trecento corpi sono stati allineati sul pavimento di una scuola, mentre si lavora per allestire un hangar nella zona industriale. Decine di familiari delle vittime non hanno avuto scelta: per localizzare i loro cari, tra i tanti corpi allineati nella scuola, hanno dovuto far squillare i cellulari. A lungo, senza speranza di risposta.