« È giunto il momento di porre la mobilità e le migrazioni al centro delle scelte della politica italiana. L'appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di favorire la "circolazione dei talenti" e l'inclusione degli "aspiranti italiani" va raccolto per ragioni sociali e culturali, prima ancora che economiche. Ce lo chiede l'Italia e ce lo spiega la demografia: l'inverno demografico e lo spopolamento delle aree interne del Paese sono ormai fenomeni strutturali e per certi versi irreversibili. Solo un riferimento ad una "Altra Italia", dove agli italiani residenti all'interno del territorio nazionale si sommano i residenti all'estero, gli italo-discendenti e i tanti immigrati in attesa di cittadinanza, può rappresentare una vera inversione di rotta rispetto alla situazione attuale. Ne abbiamo parlato nel primo seminario di un ciclo di conferenze che l'Intergruppo “Italici, per un futuro glocal” da me promosso in Parlamento, insieme all'associazione "Svegliamoci Italici" e al "Comitato 11 ottobre" ha organizzato alla Camera dei Deputati ».
«Riteniamo necessari interventi urgenti, anche sul piano normativo, volti per esempio a favorire il rientro in Italia delle nuove generazioni italiane nate all'estero attraverso un apposito "visto" che faciliti e semplifichi la residenza nel nostro Paese per motivi di studio o lavoro. Nelle prossime settimane continueremo la nostra riflessione, coinvolgendo il mondo dell'università e della ricerca, il sistema delle imprese, il sistema di rappresentanza, le Regioni e i Ministeri interessati», così il deputato PD Fabio Porta, a margine dell'iniziativa promossa alla Camera dei Deputati lo scorso 6 giugno.