di RICCARDO GALLI
Migranti in fondo al mare, altri seicento, più o meno, affogati. Commozione di rito, quasi di routine. E politica agitazione-mobilitazione dei governi europei. Agitazione-mobilitazione che è un navigare (non di rado recitato) tra due immensi scogli, quindi un navigare in un braccio di mare stretto, per di più senza sbocchi. Come nel mito di Scilla e Cariddi, i due mostri sinonimi e causa di inevitabili naufragi. Per i governi, qualunque essi siano, dell’Europa gli incombenti e inamovibili Scilla e Cariddi sono da un lato che la gente, sì, la gente europea, non vuole migranti. Magari li accetta come forza lavoro a basso salario e bassa evidenza, ma come cittadini europei la gente europea i migranti a gran maggioranza non li vuole. E, se questo è Scilla, Cariddi è il dogma della politica secondo il quale la gente ha sempre ragione. Da questa morsa e tenaglia i governi europei non sanno e non possono uscire. La rotta per non naufragare tra Scilla del rifiuto verso i migranti e Cariddi del consenso di gente non è percorribile da vascelli quali i nostri sistemi politici e le nostre pubbliche opinioni.