ROMA\ aise\ - “La natura volubile dell'operato del MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero) può essere paragonata a una danza sull'orlo dell'incomprensibile. Si pone una domanda cruciale: è un alleato o un avversario dell’attuale Governo?”. È quanto si legge in una nota del Coordinamento del Centrodestra nato nel Cgie, secondo cui “la risposta oscilla come una foglia al vento, mutevole a seconda delle convenienze del momento”.
“Nel teatro politico italiano – prosegue la nota - il MAIE sembra danzare al ritmo del Governo Meloni, ma sul palcoscenico del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, sembra sintonizzarsi su un canale completamente diverso. La situazione si complica ulteriormente quando si guarda al Partito Democratico. Inaspettatamente, il MAIE si è rivelato un jolly capace di ribaltare le carte sul tavolo. Durante i primi due giorni di Plenaria, il binomio PD - MAIE ha strappato la Segreteria Generale, il Comitato di Presidenza, le Vicesegreterie di area e la Vicesegreteria di nomina governativa. È stato un colpo di scena che ha sorpreso molti”.
“Il movimento guidato da Ricardo Merlo, - si osserva nella nota - pur facendo parte del governo di destra in Italia, ha scelto di aprire un fronte di battaglia proprio sulle tematiche che gli stanno più a cuore: le politiche per gli italiani all'estero. Una scelta audace, che ha scatenato una valanga di emozioni tra gli esponenti filo-governativi in seno al CGIE, tra cui frustrazione, sorpresa e sbalordimento. L'azione ha spiazzato addetti ai lavori e non, creando una sorta di contraddizione politica. È stata gettata una luce cruda sulla mancanza di coerenza politica del MAIE. Sebbene non vi fosse un obbligo formale di seguire una linea comune, la domanda che sorge spontanea è: come ci si può ancora fidare di alleato così inaffidabile? Al di là delle formalità, esiste un principio fondamentale che sembra essere stato dimenticato: l'etica. È un valore che dovrebbe guidare tutte le decisioni, specialmente quelle di natura politica”.
“In questo scenario complesso e contraddittorio, - si legge ancora nella nota - , risuonano con forza alcune parole che ci sono state riportate. Sembra che facciano eco all'emozione e al senso di tradimento che permeano il contesto attuale: "Il tradito potrà anche essere un ingenuo, ma il traditore rimarrà sempre una figura questionabile e non meritevole di stima pubblica". Un'affermazione che ci porta a riflettere sulla gravità della situazione, ma anche sulle conseguenze dell'abbandono dei principi etici in politica. Di fronte a questa situazione, il futuro del CGIE e delle relazioni all'interno di questo organismo appare incerto. Cosa accadrà ora che il MAIE ha ottenuto quello che voleva: l’occupazione del CGIE assieme all’alleato di circostanza, il PD? La domanda sembra rimbalzare tra le pareti del palazzo della politica, senza trovare una risposta soddisfacente”.
“Come una volta disse Togliatti, in risposta a Giancarlo Pajetta che informava dell'occupazione della Prefettura di Milano da parte di manifestanti e partigiani nel lontano 1947: "Bravi, e adesso che ve ne fate?" – continua il Coordinamento di Centrodestra - ora come allora la domanda rimane senza risposta, eppure la sua rilevanza è più attuale che mai. Hanno occupato il CGIE? Bravi, e adesso che se ne fanno? Nell'affrontare le sfide future, il CGIE dovrà fare i conti con le conseguenze di un'azione che ha scosso le fondamenta della fiducia e del rispetto reciproco. Perché in politica, come in qualsiasi altro campo, l'etica dovrebbe essere sempre al primo posto. E quando questo non accade, - conclude la nota – è inevitabile che la danza dell'incoerenza diventi sempre più difficile da sostenere”. (aise)