Carlo Calenda (foto depositphotos)

di ENRICO PIRONDINI

Pd, flirt Schlein-Calenda contestato dai moderati per le croci e Conte e De Luca affonda: “1 ora di armocronista, 2/3 di pensione minima”.

Due leader politici in affanno: Elly Schlein e Carlo Calenda. Il fronte interno è a disagio e non lo nasconde. In casa Pd crescono i malumori ed etichettano la segretaria  come “una primula rossa “. E si becca pure un’altra nomea: “Assenteista in Aula”.

È passata da Bruxelles a Ventotene senza passare da Montecitorio e i più non hanno gradito. Calenda  è isolato. I moderati ammettono il loro disagio di fronte ad una svolta radicale.

Non accettano le critiche che il leader di Azione ha usato contro il Vaticano per il caso Orlandi, per i crocifissi in montagna e il mantenimento dell’ora di religione a scuola. E come se non bastasse è salita la tensione tra il capogruppo alla Camera Matteo Richetti e l’ex ministro Mara Carfagna.

In altre parole la sterzata a sinistra di Calenda starebbe spingendo i cattolici tra le braccia di Matteo Renzi. Parlano le chat: ”Calenda si è messo in testa che farà il leader del campo largo con Schlein e Conte”.

Inoltre la polemica esplosa nei giorni scorsi sullo stop all’installazione di nuovi crocifissi sulle vette delle montagne ha inalberato il mondo cattolico. Calenda ha replicato contro le radici giudaico-cristiane dell’Europa: ”Riassumere l’Europa in una croce vuol dire avere scarsa conoscenza della storia e poca frequentazione della cultura liberale. Il minimo comune denominatore dell’Europa è la democrazia liberale e lo stato di diritto”.

L’imbarazzo della fronda Cattolica è evidente, come ha scritto Pasquale Napolitano. Il resto lo ha detto apertamente l’ex ministro Mariastella Gelmini, senatrice del Terzo Polo: ”Io sono favorevole al mantenimento delle croci.”

Aggiunge Daniela Ruffino : ”Le croci collocate sulle nostre cime stanno benissimo e continueranno a rimanere”. Insomma i malpancisti del Terzo Polo crescono. E non è certo un buon segno.

ELLY SOLO 8 VOLTE ALLA CAMERA

Da quando è stata eletta (ottobre) Elly Schlein ha parlato alla Camera solo otto volte. L’indice di presenze in Parlamento è del 29%, ultima tra i leader di tutta l’opposizione. Oltre a rimproverarle una linea “alla Pannella senza averne la statura”, a molti del Pd non piace quel continuo “occhieggiare a Conte sull’Ucraina”.

E ricordano la sua partecipazione spiazzante all’Universita’ Roma Tre dove, accanto a Conte, ha parlato di salario minimo certificando così la sua “subalternità al M5S”.

Aggiungono i contestatori:”D’altronde lei va solo dove sa che prende applausi, è una questione di mentalità “.

Per sopramercato di rogne ci si è messo De Luca, il “labbro furioso di Napoli“   che l’ha attaccata brutalmente dicendo: ”La Schlein? Un’ora di armocronista sono 2/3 di pensione minima”.